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Francia: condannati a 30 mesi di carcere gli aggressori di Wilfred de Bruijn

Ricordate il caso di Wilfred de Bruijn? È il giovane francese che venne aggredito a Parigi nella notte fra il 6 e il 7 aprile 2013: la sua unica colpa era di camminare a braccetto con il proprio ragazzo. La brutalità dell'attacco fu tale da portare i presenti a temere che fosse morto. Era ricoperto di sangue, aveva molteplici fratture alle ossa del volto e alcuni denti mancanti. Nonostante il trauma psicologico subito lo avesse portato a chiedere al compagno di rimuovere tutti gli specchi di casa, trovò il coraggio di pubblicare una foto del suo viso martoriato su Facebook per denunciare tutta la violenza dell'omofobia che, in Francia come in Italia, viene negata proprio da chi la alimenta.
Nonostante gli indizi fossero pochi, la polizia è riuscita a risalire a quattro sospettati. Le prime conferme giunsero con le testimonianze di chi raccontò come si fossero vantati di aver picchiato un gay. Davanti al giudice, però, la difesa le ha provate un po' tutte: inizialmente si è negato ogni ricordo della serata a causa dell'alcool. «Dieci whisky e cola, quindici vodka e due canne», hanno dichiarato. Peccato che la dovizia di particolari abbia spinto l'accusa a chiedersi come potessero ricordare così bene ciò che avevano bevuto e non chi avevano incontrato. Da qui si è passati alla teoria della "memoria selettiva" sino all'ammissione dell'aggressione ma non il movente omofobico. «Non abbiamo nulla contro i gay. L'abbiamo picchiato, così...».
Alla fine la corte è giunta in questi giorni al verdetto finale, riconoscendo sia la colpa dell'aggressione, sia il movente omofobico del gesto.
Taieb K. e M. Abdelmalek, di 19 e 20 anni, sono stati condannati a 30 mesi di carcere e 15 di libertà vigilata. Al 21enne T. Kide è stata riconosciuta la mancata partecipazione al pestaggio, ma è stato condannato a sei mesi di condizionale per non aver impedito e denunciato il crimine. Un quarto imputato era minorenne ai tempi dei fatti ed il suo caso è in attesa di sentenza presso un tribunale minorile.


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