I repubblicani texani si impegnano a difendere le fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità
Il Partito Repubblicano degli Stati Uniti non è mai stato particolarmente gay-friendly e in alcuni stati la spinta omofoba è tale da portali a vantarsi delle proprie posizioni. Ed è così che nella piattaforma di partito del Texas (all'interno quale viene esplicitata la posizione ufficiale su vari temi) l'omosessualità veniva seccamente condannata: «Noi affermiamo -enunciava il documento- che la pratica dell'omosessualità danneggia il tessuto sociale e lacera l'unità dei nuclei familiari. Il comportamento omosessuale è contrario alle fondamentali ed immutabili verità che sono state ordinate da Dio».
Ora che il documento è in fase di revisione, nella prima bozza che sarà discussa nei prossimi giorni la posizione sull'argomento pare cambiata... anche se forse non proprio in meglio. I repubblicani texani, infatti, hanno deciso di prendere posizione nel difendere le fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità.
«Noi riconosciamo -si legge nella nuova bozza- la legittimità e il valore di consulenza che offrono le terapie riparative e il trattamento per i pazienti che cercano la fuga dallo stile di vita omosessuale. Non siano istituite leggi o ordini esecutivi per limitare o limitare l'accesso a questo tipo di terapie».
Insomma, dopo anni di insulti pare che vogliano spingersi a difendere pratiche autolesionistiche (nonché fonte di un giro di affari stimato intorno ai 2 miliardi di dollari all'anno).
Il documento non ha valore federale e ciascun partito nazionale è libero di assumersi gli impegni che più preferisce. Ad esempio i repubblicani del Nevada hanno deciso di togliere dai loro documenti qualsiasi posizione contraria ai matrimoni gay, mentre ultimamente quelli del Maine -dove il matrimonio ugualitario è stato introdotto nel 2012- hanno votato per riaffermare la loro opposizione.