La Bussola Quotidiana: i figli dei gay sono balilla del credo omosessualista, De Magistris è un inetto e i leghisti sono dei cannaioli
«È evidente lo scopo di indottrinare sempre più apertamente i bambini, in linea con i programmi già sperimentati nelle scuole. È la nuova frontiera dei Gay Pride che quest'anno sono stati pensati come un'onda che dall'inizio di giugno a metà luglio investe tredici città. E a Milano, con il patrocinio del Comune e con i soldi degli ignari contribuenti, si propongono anche corsi di sado-maso». Ad affermarlo è La Nuova Bussola Quotidiana.
Attraverso due articoli firmati da Tommaso Scandroglio e Luigi Santambrogio, il sito cattolico è tornato (come suo solito) a dare libero sfogo al proprio odio nei confronti della comunità lgbt.
Ed è così che per denigrare il "Palermo Pride Bimbi" si arriva a sostenere: «Per i piccoli balilla del credo omosessualista niente carri-girelli mascherati e gattonamenti per le strade palermitane in costumi adamitici tuttalpiù resi più pudichi da pannolini colorati, bensì laboratori artistici, musicali, teatrali e letture di fiabe la cui impronta dominante è quella dell'inclusività e della valorizzazione delle differenze degli orientamenti sessuali».
Ovvio che l'idea dell'accoglienza verso i bersagli del proprio odio non piaccia, motivo per cui l'articolista non ha avuto dubbi nel sostenere che l'intento fosse quello di far «assimilare l'ideologia arcobaleno» attraverso un un terribile messaggio: «nel mondo non esiste solo l'azzurro che si accoppia bene con il rosa e viceversa, ma una serie infiniti di colori i quali si abbinano tra loro a piacere». Certo, più che «a piacere» bisognerebbe dire «secondo il proprio orientamento», ma in fondo si sa che la propaganda omofoba ha il paraocchi quando si tratta di riconoscere una naturalità che li limiterebbe nel pronunciare le proprie condanne. Sul resto appare impossibile aver da ridire.
Da notare è anche come tutte quelle attività siano state descritte come contrapposte ad «una realtà normale e sana», forse immaginata negli ambienti clericali che iniziano ad indottrinare i bambini sin dalla tenere età... ma si sa che non è mai troppo presto per avvicinarsi alla Chiesa, ma lo è sempre per combattere le discriminazioni.
Santambrogio, invece, appare così irato nei confronti dei sindaci che applicano le sentenze dei tribunali da sentenziare: «L'ineffabile Luigi De Magistris se ne fotte allegramente di rifiuti, inquinamento, malasanità, camorra e droga. Il borgomastro sogna invece un Pride allargato a tutto il Mediterraneo e candida la città partenopea a polo "di incontro e riflessione sui diritti e le discriminazioni per tutte le terre che si affacciano sul Mare Nostrum". Insomma, il Vomero come Castro Street e il Golfo come la Golden Bay di San Francisco, il posto più gay friendly del mondo. Intanto, l'ex pm pulcinella, capace di niente ma dotato di inesauribile fantasia, annuncia di voler iscrivere nei registri municipali le coppie gay già sposate all'estero. Ha già chiesto gli elenchi ai sindaci del mondo».
Tra parole volgari e curiosi concetti (davvero si sostiene che De Magistris abbia telefonato a tutti i sindaci del mondo per riconoscere matrimoni ad insaputa degli sposi???), è innegabile che un progetto di un Pride del Mediterraneo poterebbe ad un'affluenza inimmaginabile (si pensi al Pride di Tel Aviv) con tutti i relativi introiti che ne conseguirebbero. Ma forse è meglio difendere l'omofobia e condannare la città alla disoccupazione, in fondo i «pulcinella» sono sacrificabili (forse è sfuggito all'autore, ma offendendo una persona in base alla sua provenienza si finisce automaticamente per offendere anche i suoi concittadini, ndr).
Passando a milano, l'articolo inizia a rimpiangere «l'era formigoniana» (poco importa se sia stata caratterizzata da arresti e scandali, curiosamente spesso volti ad ambienti vicini a quelli del sito) prima di accusare la Lega Nord di «essersi fatta qualche tiro [di canna]» per non aver impedito il patrocinio regionale al Pride. Da lì l'accusa alla «giunta arancio-comunista di Giuliano Pisapia» che ha osato candidare la città «a ospitare l'Europride del 2015, in coincidenza con l'apertura dell'Expo». I vantaggi economici per tutti sarebbero medesimi di Napoli (con tanto di tagli alle spese data la possibilità di sfruttare le strutture già create per l'Expo), ma evidentemente anche qui è meglio che la gente muoia di fame piuttosto che rinunciare all'odio. E questo vedendo il tutto solo da un punto di vista prettamente economico, al di là di ogni diritto alle rivendicazioni sociali della comunità lgbt.
In conclusione non poteva mancare una bufala volta a sostenere l'immoralità dei gay. Si legge: «Ci ha pensato l'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino (Pd) a inventare il primo corso pubblico e popolare di sado-masochismo, benedetto dal Comune, ma finanziato, a loro insaputa, dai milanesi». Il nome e il partito sono ben in vista nonostante i fatti pare siano andati un po' diversamente: l'assessore citato ha semplicemente concesso l'uso della Casa dei Diritti che ha ospitato la presentazione di un libro, senza sapere nulla della performance (non un corso come sostenuto nell'introduzione, ndr) tratta dall'antica arte giapponese dello Shibari.
Dopo le immancabili polemiche è stata l'organizzazione ad aver chiesto scusa per l'«omissione commessa nei confronti della Casa dei diritti nel dettagliare preventivamente l'attività», riconoscendo come si sia verificato «un attacco alla credibilità e all'importanza di questo spazio per la nostra città».
Ed è così che a fronte di un'esibizione non gradita si è pronti a chiedere a chiusura di una struttura adibita al contrasto della discriminazione su base etnica, la violenza sulle donne, la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale e l'accessibilità per i disabili... evidentemente tutti temi ritenuti sacrificabili alla causa.
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