Le sentinelle in piedi si dichiarano «minacciate» dai gay, ma le associazioni raccontano un'altra storia

Sabato 31 maggio le Sentinelle in piedi sono scese nelle strade di Lecce per manifestare contro i provvedimenti legislativi che mirano a combattere la discriminazione verso le persone omosessuali e transessuali. La stampa nazionale ha raccontato di «tensioni» con alcuni manifestanti lgbt, ma le associazioni coinvolte denunciano una manipolazione dei fatti derivante perlopiù dall'essersi basati sulle dichiarazioni stampa rilasciate dal gruppo omofobo, secondo il quale gli attivisti «hanno molestato i singoli 'veglianti' […] [confermando] nel modo più evidente il loro tratto intollerante e intimidatorio».
Le associazioni Arcigay Salento "La Terra di Oz", LeA- Liberamente e Apertamente, Agedo Lecce e un insieme di altre associazioni, movimenti e persone a favore dei diritti delle persone lgbt raccontano di aver organizzato semplicemente una colorata testimonianza di dissenso dai caratteri giocosi e pacifici, sventolando palloncini, cartelloni e bandiere arcobaleno e scattandosi fotografie (o "SELFIEnelle"). Lo scopo era quello di fare una corretta informazione ai cittadini, integrando tramite diffusione di volantini quella che a parole era una rivendicazione della libertà di espressione ma di fatto è stata una manifestazione di contrasto ad una legge che protegga dalle discriminazioni la comunità lgbt e che garantisca pari diritti civili per tutti.

«Tuttavia, gli organizzatori della veglia leccese -precisa il comunicato stampa congiunto- sembrano aver ignorato che le contestazioni alle veglie si sono svolte anche in altre città italiane, con diverse modalità, e hanno reagito generando un caos mediatico che non era mai avvenuto prima di oggi». Ed è così che le associazioni «tengono pertanto a precisare che molte delle informazioni diffuse sono state riproposte con dettagli inesistenti e aggiungendo particolari erronei e incoerenti. La modalità dell'azione scelta è stata quella del disturbo per smuovere le menti e le coscienze innanzitutto dei partecipanti alla veglia, molti dei quali –soprattutto i più giovani– hanno rotto lo schema del silenzio e hanno cercato il confronto. La manifestazione si è svolta in un clima pacifico, senza episodi di violenza e scontro, assolutamente non voluti né ricercati da parte di tutte le associazioni partecipanti, in linea con lo spirito che le ha mosse».

«La nostra presenza non è stata "illecita" dal momento che in quello spazio e a quell'ora si sapeva formalmente che si sarebbe tenuto un flash mob -ha specificato Roberto De Mitry, presidente di Arcigay Salento- Non si è fatto nulla al di fuori di quello consentito dalla legge. La manifestazione era sotto la Prefettura e in presenza di forze dell'ordine, se si fosse violata la legge, semplicemente ci sarebbero state conseguenze legali per chi testimoniava il dissenso».
«Promotrice della veglia delle "Sentinelle in piedi" si è fatta un'associazione che ha fra i suoi maggiori esponenti un noto personaggio politico salentino -ha dichiarato Gaia Barletta, presidente di LeA-Liberamente e Apertamente- Viene quindi a cadere la loro connotazione aconfessionale e apolitica, tratto distintivo del loro movimento che tendono a ribadire in ogni comunicazione. Capiamo quindi come mai ieri sono arrivate subito le manifestazioni di solidarietà alle sentinelle da parte di esponenti politici».


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