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Scuola: il governo accetta la richiesta dei cattolici e rivedrà i programmi anti-omofobia

Dopo aver bloccato la distribuzione dei libretti anti-omofobia studiati dall'Unar e destinati al copro docente delle scuole italiane, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha annunciato che entro settembre verranno aggiornate le Linee guida predisposte dal suo predecessore, Giuseppe Fioroni, in merito all'educazione alla diversità. L'annuncio è giunto dopo la richiesta in tal senso avanzata dell'Associazione Genitori delle Scuole Cattoliche che, insieme Associazione maestri cattolici italiani, siederà al tavolo destinato a riprogrammare gli interventi.
Sul proprio sito la Pro Vita Onlus si vanta: «La forte reazione dei Giuristi per la Vita, della Bussola Quotidiana, di Tempi, di Pro Vita Onlus ed altre associazioni e media ha permesso di bloccare la distribuzione dei libretti dell'Unar». Se i quattro soggetti citati si commentano da sé, ai profani verrebbe da pensare che il sito abbia peccato un po' di superbia e che alla decisione abbia contribuito significativamente anche l'intervento di Bagnasco, presidente della Cei, e il sui diktat per l'affossamento dell'iniziativa.
Rossella Musto, presidente dell'Associazione maestri cattolici italiani è intervenuta su Radio Vaticana per rassicurare: «Noi siamo stati sempre impegnati in prima linea a combattere ogni forma di discriminazione: di sesso, di razza, di lingua, di religione». Preoccupante è notare come nel suo elenco non rientrassero l'orientamento sessuale e l'identità di genere, forse vista anche la sua concezione secondo cui «per noi l'educazione sessuale è un'educazione che rientra in un discorso di valori e quindi dei valori dell'amore e della famiglia. Noi consideriamo un'espressione affettiva fatta di valori, legata appunto ad una concezione cristiana che ci caratterizza, e non la scorporiamo da una dimensione affettiva, emotiva, fondata sui valori della dignità umana».
La presa di posizione appare dunque chiara: l'educazione sessuale dei ragazzi deve filtrata con la morale cristiana (quasi come se gli adolescenti facessero sessi per amore e non per pulsioni sessuali che sarebbe bene spiegargli) e che il bullismo deve essere combattuto con discorsi ad ampio respiro che includano una «vasta gamma di espressioni, che possono appunto rappresentare razzismo, aggressione sociale, bullismo, ma all'interno di queste azioni di devianza e di non rispetto della persona rientrano altre situazioni e categorie, come la religione, oltre al sesso, la lingua, le opinioni politiche». Curioso come, per la seconda volta, l'orientamento sessuale e l'identità di genere siano stati omessi e sia stata rimarcata ancora una volta la necessità di maggiori tutele per il credo religioso....


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