Secondo l'arcivescovo di Napoli, i buchi nelle strade sono più importanti dei diritti civili dei gay


Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, è intervenuto sulle dichiarazioni del sindaco Luigi De Magistris, dettosi pronto a trascrivere nel registro delle unioni civili i matrimoni gay contratti all'estero.
«Credo che a Napoli ci sarebbero provvedimenti più urgenti da adottare -ha sostenuto il religioso- Non ho niente contro i gay, li ho ricevuti diverse volte, ma mi sarei aspettato dal sindaco una notizia più concreta, magari che qualche buca delle strade fosse riparata. La cosa va approfondita».
Insomma, ancora una volta ci si ritrova davanti ad un'ingerenza della Chiesa, pronta addirittura a sostenere che i diritti civili dei gay (riconosciuti dalla storica sentenza di Grosseto) siano da accantonare per problemi assai più banali.
Vien da sé che appare anche ridicolo come il religioso voglia insegnare come amministrate la cosa pubblica dopo essere finito coinvolto in uno scandalo di compravendite immobiliare da cui il Vaticano ha cercato di uscire ammettendo «errori di valutazione» da parte dei cardinali coinvolti, anche se ciò non ha impedito che Sepe venisse indagato per corruzione dai magistrati di Perugia e per lo "scambio di favori" in cui sarebbe rientrata la disponibilità dell'alloggio in via Giulia offerta al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, della vendita a prezzi stracciati all'ex ministro Lunardi di un palazzetto di proprietà di Propaganda Fide in via dei Prefetti e dei lavori in messa in sicurezza di un lato del palazzo dello stesso ente ecclesiastico in piazza di Spagna....
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