Una nuova ricerca conferma: «L'omosessualità è scritta nel DNA»
Nel 1993 il genetista americano Dean Hamer formulò per la prima volta l'ipotesi che i geni potessero condizionare l'orientamento sessuale delle persone. Il suo lavoro prese spunto da un dato statistico anomalo: più del 10% dei fratelli di uomini gay erano gay (rispetto a circa il 3% della popolazione generale) e zii e cugini maschi di parte materna avevano una maggiore probabilità della media di essere gay. Altre ricerche a sostegno di quella tesi sono state condotte negli anni successivi, e le continue riprove paiono aggiungere elementi sempre nuovi e sempre più inconfutabili.
I ricercatori hanno identificato una regione del cromosoma, denominata Xq28, che presenta almeno due cromosomi con caratteristiche diverse a secondo dall'orientamento sessuale dei più di 400 soggetti esaminati. Allo stato attuale non si sa ancora quanti geni della regione siano coinvolti, né quanti si trovano in altre parti del genoma... ma l'evidenza pare essere che quell'informazione sia scolpita nel cromosoma 8.
Lo studio non è ancora stato pubblicato, ma i risultati sono già stati anticipati presso la Northwestern University in Illinois. «Lo studio mostra che ci sono geni coinvolti nell'orientamento sessuale maschile», ha dichiarato Michael Bailey.
Via: Dailymail