Uno studio dimostra che i genitori gay sviluppano caratteristiche di entrambi i generi


Per proprietà transitiva c'è chi si oppone ai matrimoni gay sostenendo di voler impedire che si possa prima poi giungere a permettere le adozioni dato che i bambini hanno bisogno di un padre e una madre per crescere sani. Se il collegamento non è diretto, anche la seconda affermazione rischia di essere sempre più discutibile. Qualora non bastassero le affermazioni rilasciate dall'American psychological association, ora anche uno studio condotto dall'università israeliana Bar-Ilan sembrerebbe avvalorare la tesi che quella posizione sia motivata solo da mero pregiudizio.
I ricercatori hanno messo a confronto le risonanze magnetiche dei cervelli di neomamme, neopapà eterosessuali ed omosessuali, scoprendo che quest'ultimi sviluppano percorsi cerebrali tipici sia delle donne che degli uomini.
Nelle coppie eterosessuali, infatti, le mamme mostrano un picco nelle attività celebrali all'interno regioni che riguardano le emozioni, i papà in quella cognitiva in modo da concentrarsi sulle richieste che il neonato cerca di comunicare attraverso il pianto. Nel caso di genitori dello stesso sesso, però, si è riscontrato come il cervello reagisca mostrando le attività celebrali tipiche sia del modello materno che di quello paterno, per di più con l'aggiunta di una superiore interconnessione tra i due emisferi.
Secondo i ricercatori, quella è la prova di come la natura permetta alle coppie omosessuali di adattare la propria risposta cognitiva ed emozionale in modo da ricoprire contemporaneamente i ruoli di papà e mamma.
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