Bergamo: le Sentinelle in Piedi a caccia di consensi fra la comunità islamica
Dopo Brescia, anche a Bergamo le Sentinelle in piedi hanno deciso di cercare nuovi adepti fra le fila della comunità islamica. L'occasione sarà l'incontro organizzato questa sera, alle 23, presso il Centro Culturale Islamico di Bergamo. Nell'annuncio dicono di voler presenziare per spiegare i motivi della loro opposizione alla proposta di legge contro l'omofobia.
Ed è proprio a tal riguardo che l'associazione Rompiamo il Silenzio commenta: «Ci viene naturale, data la natura antifascista del nostro comitato, domandarci quali siano le attinenze tra gli scopi delle Sentinelle in Piedi e le associazioni islamiche, ma soprattutto ci domandiamo quali relazioni il Centro Culturale Islamico di Bergamo abbia intenzione di intraprendere con le Sentinelle in Piedi».
Dopo aver ricordato come le manifestazioni in piazza siano state programmate da quest'ultime in date molto particolari (l'8 marzo in occasione della festa della donna, il 17 maggio durante giornata internazionale contro l'omofobia, il 28 giugno in occasione della giornata dell'orgoglio omosessuale e il 25 luglio per l'anniversario della deposizione di Mussolini), sottolineano come «lo scopo di queste manifestazioni, celate sotto la falsa difesa di libertà di parola, è decisamente chiaro: lo sfregio i diritti delle donne, degli omosessuali e i diritti costituzionali, che già il fascismo aveva calpestato.
La contestazione che portano avanti contro una legge che proteggerebbe l'integrità fisica delle persone omosessuali e transessuali e porrebbe maggiori tutele dal punto di vista dei discorsi pubblici, è paradossale. È proprio questa la legge che già tutela le comunità religiose dai più spregevoli attacchi xenofobi.
Ancor più preoccupante è l'infiltrazione all'interno del gruppo delle Sentinelle in Piedi di gruppi di estrema destra quali Forza Nuova, col facile dubbio del loro accreditamento sul terreno comune dell'omofobia; la stessa Forza Nuova che ha nel suo programma politico proprio l'abolizione della sopracitata Legge Mancino che nel suo contenuto, testualmente, "sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali"».