Che fine ha fatto lo spot gay-friendly della Findus?


Ha fatto scalpore lo spot gay-friendly della Findus in cui un ragazzo faceva coming out con la madre. «Gianni non è solo il mio coinquilino, è il mio compagno», diceva lui. «Tesoro mio, l'avevo capito», rispondeva lei.
Una storia che mostrava tutta la semplicità di un rapporto fra due uomini, al punto da essere stata citata nel documento presentato dalla Lega Nord per l'introduzione in LOmbardia di una mozione volta a non riconoscere le famiglie formate da persone dello stesso sesso.
Peccato che ieri sera (perlomeno su Canale 5) ne sia stata trasmessa un'altra versione. In quella si vedeva una madre che assaggiava il piatto preparatole dal figlio, e commentava: «Farai un figurone con il tuo coinquilino». Lui, con il tono di chi ha ripetuto la stessa cosa per mille volte, le rispondeva: «Non è il mio coinquilino, è il mio compagno».
Insomma, l'intera vicenda pare aver preso una piega diversa: non c'è più una madre che non ha problemi con l'omosessualità del figlio, ma una che pare voler negare la realtà dei fatti e raccontarsi che il compagno del figlio non sia altro che il suo coinquilino. Certo, se non altro almeno il figlio è rimasto gay e fiero della sua relazione, ma l'intrea vicenda pare aver assunto contorni meno meno chiari e meno coraggiosi che in passato.

Update 15/7: L'ufficio stampa Findus ci comunica la propria volontà di «sgomberare il campo dai dubbi che sembrano essere sorti da questa nuova versione dello spot. Perché si tratta solo di un riadattamento dello spot integrale da 30'' al format da 15'', format spesso utilizzato da Findus nelle proprie campagne pubblicitarie. Ci rendiamo conto che a volte le sintesi possono risultare meno efficaci sotto il profilo dei messaggi che si vogliono comunicare. Ma non c’è alcun "cambio di direzione" da parte di Findus, che continua a voler rappresentare la vita normale di tutti i giorni nei suoi spot, senza discriminazioni o pregiudizi.

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