I cattolici insorgono: non vogliono essere citati in farsi con connotazioni negative
Se Avvenire continua a dare spazio a chi sostiene che il riconoscimento di eguali diritti alle coppie gay comporterebbe il collasso del sistema previdenziale «il cui precario equilibrio sarebbe messo in discussione a partire dalla pensione di reversibilità», il quotidiano della Cei ha avuto ben altre parole nei confronti di chi ha denunciato come quel sistema venga messo a rischio dagli evasori.
La pietra dello scandalo sono le parole pronunciate dalla nuova direttrice dell'Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, che nel corso di una conferenza ha dichiarato: «In Italia sanatorie, scudi, condoni, sono pane quotidiano. Siamo un paese a forte matrice cattolica, abituato a fare peccato e ad avere l'assoluzione».
Nonostante la frase appia una semplice allegoria per sottolineare come al peccato (l'evasione) sia sempre sempre l'assoluzione (il condono), la presenza della parola «cattolico» è bastata per mandare su tutte le furie varie testate. L'editoriale di Belpietro pubblicato sulla prima pagina di Libero titola: «Evasione colpa dei cattolici» ed aggiunge: «La Orlandi se la prenda piuttosto coi criminali: l'anomalia italiana sono i mafiosi, non chi va a messa» (quasi sottintendendo che una persona non possa far parte di ambo i gruppi, ndr). Tempi gli ha fatto immediatamente eco con l'articolo «Evasione? Per Lady Fisco è colpa della "matrice cattolica" degli italiani» mentre Avvenire ha preferito parlare di «una battuta insultante per i cattolici e, soprattutto, sbagliata».
Insomma una non-accusa che li ha pesantemente infastiditi, anche se appare curioso notare come si lamentino di quell'accostamento quando proprio quelle stesse testate riservino quotidianamente accostamenti assai peggiori agli altri: se Tempi non vuole che la parola «cattolico» compaia nella stessa frase di «evasore», perché non si fa problemi ad accostare i gay con i satanisti? (solo per dirne una).
Insomma, ancora una volta si ha l'impressione di un movimento cattolico pronto a dichiararsi vittima, pur risultando carnefice di violenze troppo spesso assai peggiori. Il tutto quasi fosse accettabile l'utilizzo di due pesi e due misure nella considerazione della dignità dell'individuo.
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