Spagna: i crimini dettati dall'omofobia hanno superato quelli di stampa razzista e xenofobo
I crimini d'odio commessi in Spagna contro la comunità gay hanno superato quelli collegati al razzismo e alla xenofobia. È quanto emerge dalle anticipazioni di un dossier basato sulle denunce ricevute dalle forze di polizia e dalla guardia civile tra il 2013 e il 2014.
Nei primi sei mesi del 2014 sono stati ben 235 gli attacchi omofobi registrati, anche se lo studio sottolinea come quel numero sia sottostimato dato che circa il 75% delle vittime lgbt ha paura a denunciare l'accaduto.
Nel 2013 gli attacchi omofobi registrati furono 452, perloppiù riconducibili ad abusi, aggressioni, lesioni o minacce.
davanti ad un dato tanto allarmante, la LGTB Colegas ha chiesto al governo una legge di Uguaglianza di trattamento e di non discriminazione, che preveda un inasprimento delle pene per gli autori delle aggressioni. Paco Ramirez, presidente dell'associazione, ha dichiarato: «Siamo soddisfatti che finalmente si cominci a contabilizzare questo tipo di reati, prima invisibili alle statistiche ufficiali, anche se fra il 60% e il 90% delle vittime non li denuncia, secondo le stime dell'Agenzia dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea. Molti non denunciano perché hanno la sensazione che gli autori delle aggressioni resteranno impuniti o riceveranno condanne minime; per il timore di rappresaglie, ma anche per l'ostilità o la scarsa ricettività da parte di alcuni poliziotti nei confronti di questi reati. E, non ultimo, per il timore di parlare della propria condizione omosessuale ai familiari, per coloro che non hanno fatto coming out».