Gay: Palermo ripiomba nel Medioevo e le mozioni si scrivono in base all'Antico Testamento
La città di Palermo ha deciso di seguire le infauste orme della Lombardia e, con 30 voti a favore e 4 contrari, ha approvato l'istituzione di una «giornata della famiglia naturale». La mozione appare anche questa volta ispirata dai Giuristi per la Vita ed è stata presentata dal consigliere di Forza Italia Angelo Figuccia (già tristemente per le motivazioni bibliche addotte contro la celebrazione del gay pride cittadino).
«Adesso voglio vedere quando Orlando ci dirà di celebrare la nostra festa, dato che lui tifa per il Pride. Io ho scritto anche a Papa Francesco, che però non mi ha risposto: ho spiegato che noi siamo una maggioranza silente e non dobbiamo vergognarci di esprimere il nostro parere contro questo fenomeno, che deriva dalla società malsana, senza valori», dice Figuccia ricalcando i tristi slogan delle varie Sentinelle in Piedi.
In un'intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, il consigliere si dice certo che la scienza sbagli e che i suoi pregiudizi siano da imporre per legge: «Chi ci dice che l'omosessualità non è una malattia? La scienza? Quante volte la scienza sbaglia. I motivi dell'omosessualità vengono da traumi psicologici: per esempio avere assistito a violenze sessuali, oppure essere stato avvicinato da bambino da un prete pedofilo». Insomma, basta inventarsi una propria teoria e poi imporla per legge... un bell'esempio di una democrazia matura!
Figuccia non ha mancato di sottolineare come le sue teorie si basino sull'Antico Testamento: «Io sono l'ultimo giapponese che crede nell'Antico Testamento, è già scritto tutto lì: Sodoma, Gomorra, Babele. Se un giorno dovesse tornare il giudizio di Dio -sostiene il consigliere- chi si è reso colpevole di queste cose non potrà salire sull'arca di Noè».
Luigi Carollo, presidente di Articolo Tre di Palermo, ha commentato: «Vorrei ricordare a Figuccia che non può dire cosa è scientifico e cosa no, dato che questo è un compito che spetta all'organizzazione mondiale della sanità: già 30 anni fa l'idea di Figuccia è stata bocciata, il consigliere se ne faccia una ragione. Evidentemente l'ossessione di Figuccia è il Pride: nessuno di noi è contrario alla giornata della famiglia naturale, mentre lui intende questa giornata come un baluardo contro il Pride. Il nodo importante però è che la mozione è stata votata da 30 consiglieri comunali su 34 presenti, molti dei quali appena un anno fa si erano espressi per la nascita del registro delle unioni civili: la città in pratica ha fatto un enorme passo indietro».