Il governatore anti-gay del Texas è accusato di abuso di potere
Il governatore repubblicano del Texas, Rick Perry, è noto per le sue posizioni omofobe. È stato in prima linea nel tentare di impedire la caduta del divieto al matrimonio egualitario, nel rigettare le decisioni del Pentagono in merito al riconoscimento dei matrimoni gay e nel dirsi «fortemente rattristato» dalla fine della messa al bando dei ragazzi gay dai boy scout. Ha anche sostenuto la necessità di trattare l'omosessualità al pari dell'alcolismo, dicendo di non voler ascoltare ragioni riguardo alla naturalità degli orientamenti sessuali dato che lui preferisce vederli come un vizio.
Ora è accusato di abuso di potere e di aver utilizzato una minaccia di veto per costringere alle dimissioni un procuratore distrettuale democratica dopo un arresto per guida in stato d'ebrezza. Le indagini hanno preso il via dopo che il governatore era stato incriminato per aver cercato di tagliare i finanziamenti all’unità anti-corruzione dello Stato.
Perry rischia ora una pena detentiva compresa fra i cinque e i 99 anni e la sua corsa per le presidenziali del 2016 pare ormai irrimediabilmente compromessa.
Il procuratore speciale Michael McCrum ha dichiarato: «Ho preso in considerazione il fatto che stiamo parlando di un governatore di uno stato. Ovviamente questo ha molta importanza. Ma quando si arriva al dunque, la legge è la legge» .
Secondo l'avvocato di Perry, David L. Botsford, «tutto ciò rappresenta l'abuso politico del sistema giudiziario e l'incriminazione, che viola la separazione dei poteri delineata nella Costituzione del Texas, non è altro che un tentativo di indebolire l'autorità costituzionale accordata alla carica di governatore del Texas e costituisce un pericoloso precedente, consentendo un gran giurì di punire l'esercizio dell'autorità legittima e costituzionale accordata al governatore del Texas».