"Visto" in edicola con un libro di barzellette sui gay. È polemica
Il settimanale Visto è uscito in edicola con un allegato alquanto discutibile: un libro di barzellette sui gay edito nel 2012 e che appare come un mero ricettacolo dei più biechi stereotipi. Un'immagine della copertina pubblicata su Twitter ha sollevato l'indignazione del mondo di internet, con tanto di petizioni lanciate su Change.org per chiedere le scuse ed il ritiro del volume dalle edicole.
Dal canto suo il settimanale, ceduta nei mesi scorsi da Rcs alla Prs di Alfredo Bernardini de Pace (insieme ad altri periodici come Astra , Novella 2000, Ok e con il polo dell’enigmistica), pare voler rivendicare la propria scelta.
Federico Silvestri, ad e direttore generale di Prs, ha dichiarato: «Difendo e rivendico la scelta di allegare a Visto opere di barzellette su varie tematiche, tra le quali anche i gay, che non sono più un argomento tabù. A discriminare, piuttosto, è chi pensa il contrario».
Silvestrini sostiene anche che il settimanale «è stato tra i pochi giornali a dare voce a chi difende un certo tipo di diritti e di battaglie, come Vladimir Luxuria, ospite del settimanale tante volte, l’ultima delle quali quando è stata aggredita per la sua battaglia contro lo spaccio di droga». C'è da chiedersi, però, se un articolo su Luxuria sia sufficiente per ritenere che i propri lettori siano in grado di capire la falsità degli stereotipi proposti, sopratutto considerato come quegli stessi stereotipi siano finiti nelle aule parlamentari e siano propagandati quotidianamente da vari gruppi anti-gay. Silvestrini ha anche ribadito che ci saranno volumi con barzellette su preti e carabinieri, ma sarebbe interessante interrogarsi su quante barzellette abbiano spinto dei militari dell'Arma al suicidio e quanti pregiudizi sui gay abbiano causato tragici epiloghi nelle vite di centinaia di adolescenti: davvero si vogliono mettere le due cose sullo stesso piano e far finta che l'omofobia non esista e che non si corrano rischi nell'alimentarla?
Difficile sarebbe trovare altri termini di fronte ad una copertina che non pare avere nulla di divertente, ma che sfida solo il buongusto con un'immagine che mostra due uomini volutamente effemminati che si dicono: «Ti va di giocare a nascondino?» «Ok, se mi trovi mi puoi violentare... se non mi trovi sono nell'armadio!». Insomma, ridiamo di chi è effemminato e diciamo che i gay vogliono essere solo stuprati (un termine davvero forte e di cattivo gusto)... manco nella peggiori commedie anni ' 70 si arrivava a tanto...
Leggi l'articolo completo su Gayburg