Aggressione omofoba a Philadelphia: sospettati anche studenti cattolici e la figlia di un capo della polizia


Negli Stati Uniti sta tenendo banco la vicenda di una coppia gay brutalmente aggredita nel centro di Philadelphia. L'11 settembre scorso, intorno alle 22:45, due uomini in compagnia di alcune donne si sono avvicinati alla coppia (di 27 e 28 anni) per chiedergli se fossero fidanzati. Quando una delle vittime ha risposto di «sì», il branco li ha attaccati con calci e pugni inflitti in faccia, in testa e al torace. Ricoverati in ospedale, uno dei due ragazzi è stato dimesso in nottata, l'altro è stato operato a causa delle fratture multiple riportate agli zigmi e alla mascella.
La polizia è riuscita a reperire un video in cui erano riconoscibili i volti dei presunti aggressori e, grazie ad un tam-tam lanciato su Twitter, si è ben presto riusciti a risalire alla loro identità. Ed è qui che il vaso di Pandora è stato aperto.
Gli aggressori si sono rivelati studenti della Archibishop Wood High School, una scuola cattolica della zona, ed anche l'assistente del coach della squadra di Basketball è risultato coinvolto nell'accaduto. Ma non solo. Tra le tre persone già arrestate dalla polizia (Philip Williams di 24 anni, Kevin Harrigan di 26 anni e Katherine Knott di 24) figura anche la figlia di un capo della polizia del luogo, già sotto inchuiesta per conto dell'ospedale per cui lavora in seguito ad presunta violazione del dovere di segretezza professionale.
I tre sono ora accusati di associazione a delinquere, aggressione aggravata, aggressione semplice e comportamento irresponsabile.
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