Avvenire: «I gay si sposano in sfregio alle leggi e al normale buon senso»
È all'interno della rubrica "Secondo noi" che Avvenire ha deciso di scagliarsi nuovamente contro i diritti delle le coppie gay. Il pretesto è la sentenza pronunciata dal tribunale dei minori di Roma che ha riconosciuto l'adozione di una bimba da parte delle due due madri: una riconosciuta dallo stato, l'altra no. In tal modo si è permesso che la piccola non venisse privata dei diritti di una persona che lei chiama «mamma», sollevandola dal rischio di essere strappata dal suo affetto se fosse accaduto qualcosa all'altra madre o permettendole di avere i benefici patrimoniali che tutti gli altri bambini hanno. Ma non è certo di questo che si è occupato il quotidiano dei vescovi, preoccupato solo di scrivere fra virgolette tutti termini che vorrebbero riservare agli eterosessuali e pronto a tacere sul fatto che i figli ottenuti nel medesimo modo dalle coppie etero hanno diritto ad avere due genitori (e non solo uno).
Nell'articolo si legge:
Volevano andare oltre il loro amore lesbico. In sfregio alle leggi, e al normale buon senso, hanno preteso di "sposarsi", acquisendo in qualche Paese facile un pezzo di carta che in Italia non vale nulla. Sono poi tornate all'estero per pagarsi ciò che la legge nel nostro Paese, e la natura, non avrebbero consentito: la vita di un bambino. Non importava quale delle due dovesse partorirlo, era indifferente al punto che hanno scelto sulla base del corpo più giovane. Mancava solo l'ultimo "diritto", essere "mamme" entrambe grazie all'adozione. Ci sono riuscite. «Non è un precedente valido per tutti», ci rassicura il magistrato, ma il danno è fatto ed è enorme. Che succederà quando due uomini si presenteranno con un figlio comprato all'estero, strappato alla donna che lo ha partorito e al suo utero pagato e calpestato? Perché a loro si dovrebbe dire di no?
Insomma, siamo alle solite. Il giornale dei vescovi pare voler mostrare i gay come gente cattiva pronta a strappando i bambini dalle mani di madri piangenti. Peccato che modalità di concepimento simili siano usate soprattutto da coppie eterosessuali (anzi, esclusivamente etero in stati come Russia ed India). Il tutto mentre è il fonte alimentato dagli stessi vescovi ad impedire una qualsiasi legalizzazione dell'adozione di bambini bisognosi da parte una famiglia gay.
Difficile è trovare un senso alle parole scritte se non la voglia di alimentare odio grazie ad una visione distorta e strumentalizzata dei fatti, dove il riconoscimento dei diritti della piccola viene ribaltato sino a sostenere che sia l'egoismo dei genitori a volere che la piccola abbia due genitori e non cresca risultando orfana di una madre dinnanzi alla legge.