Formigoni: «In Lombardia norme contro la deriva gay»


«Almeno in Lombardia il pensiero unico laicista non passa. Le norme sull'eterologa difendono i bambini e la famiglia, no a deriva gay». È quanto scritto su Twitter da Roberto Formigoni, ex-presidente lombardo ed ora senatore del Nuovo Centrodestra.
Il riferimento è alla delibera con cui la giunta regionale della Lombardia ha autorizzato la fecondazione assistita eterologa attraverso l'accoglimento dei molti paletti posti dal Ncd e dai cattolici della Lega. Innanzi tutto la procedura sarà interamente a carico degli assistiti (contrariamente a quanto avviene ad esempio in Toscana) e potrà essere richiesta solo in caso di infertilità o di sterilità assoluta e irreversibile. Sarà vietata alle coppie portatrici di malattie genetiche trasmissibili o quelle in cui entrambi i partner sono sterili. È stato bloccato anche l'accreditamento di nuovi centri per la procreazione assistita.
Le tariffe saranno stabilite con una successiva delibera ma al momento si parla di circa 3mila euro. «Così si escludono tutte le coppie non benestanti» ha tuonato il Pd. I radicali hanno annunciato un ricorso al Tar.
Se è chiara la soddisfazione di Formigoni nel constatare come la Lombardia stia imponendo per legge la presunta morale cattolica (così come già avvenne nel caso della mozione omofoba con cui il consiglio regionale si impegnò impegnato a contrastare il riconoscimento delle famiglie meno gradite al Vaticano), non è chiaro perché abbia voluto tirare in ballo ed offendere il mondo gay.
Su Twitter qualcuno commenta: «Pensiero unico, come si è visto, in Lombardia non è quello laicista, nemmeno quello liberale se è per questo».
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