Gambia: approvata la legge che introduce l'ergastolo per i gay
L'Assemblea Nazionale del Gambia ha approvato una legge che modifica il codice penale del Paese per introdurre l'ergastolo a chi è accusato di «omosessualità aggravata». Secondo l'Associated Press, il testo proposto conterrebbe un linguaggio pressoché identico a quello del Jail the Gays introdotto ad inizio anno in Uganda (e poi invalidato dalla Corte Costituzionale in base ad irregolarità nel voto).
Dentro la definizione di «omosessualità aggravata» verranno fatte rientrare tutte le persone definite «delinquenti seriali», tra cui anche le persone affette da HIV o Aids.
La legge diverrà attiva non appena firmata dal presidente Yahya Jammeh, noto per essersi spesso lasciato andare a dichiarazioni fortemente anti-gay. Ad inizio anno aveva annunciato la sua volontà di combattere i gay «allo stesso modo in cui stiamo combattendo le zanzare portatrici di malaria, se in modo più aggressivo». Nel 2013 si disse favorevole all'introduzione della pena di morte per i rapporti omosessuali, nel 2012 asserì che i diritti delle persone lgbt non possono essere ritenuti diritti umani, nel 2009 suggerì il rogo per i soldati dell'esercito colti in atti omosessuali e nel 2008 minacciò di decapitare tutti i gay che non si fossero immediatamente allontanati dal Paese.
Dimitrina Petrova, direttrice esecutiva della Equal Rights Trust, ha commentato: «Questo disegno di legge discrimina le persone sulla base dell'orientamento sessuale, negando parità nei diritti sancita dai trattati internazionali. Avrà un impatto devastante sulla vita delle persone lgbt del Paese, già oggi soggette a forti persecuzioni». In Gambia l'omosessualità è attualmente punita con pene carcerarie sin ai 14 anni.