Il predicatore omofobo Scott Lively: «I gruppi per i diritti gay stanno cercando di assassinarmi»
Pare che il predicatore omofobo Scott Lively non abbia idea di cosa sia la dignità. Forse per ottenere visibilità in occasione della sua candidatura a governatore del Massachusetts, ha dichiarato che i gruppi gay vogliono ucciderlo.
«Credo che stiano deliberatamente cercando di incitare il mio omicidio e l'uccisione ogni altra persona presente sulla loro lista di nemici -ha dichiarato- alcuni attivisti gay sono incitati ad uccidere dall'infuocata retorica di sinistra. Dato che io sono un cristiano che crede nella Bibbia, non ho paura della morte. Ma non voglio offrirmi volontario per il martirio. Per questo motivo devo iniziare a prendere precauzioni contro la possibilità di essere assassinato da agenti del movimento lgbt. Per prima cosa, non comunicherò più le destinazioni dei miei viaggi in anticipo. Ora esigo scuse sia dalla Human Rights Campaign che dal Southern Poverty Law Center».
Il riferimento pare essere al dossier realizzato dalla HRC che lo indica come responsabile di una serie di azioni anti-gay e alla decisione presa dal SPLC di includere la sua organizzazione fra quelle considerate d'odio.
In conclusione ha aggiunto: «Inisto. devono porre fine alla loro istigazione all'odio prima di portare le persone ad essere uccise!».
Lively ha fortemente incoraggiato l'approvazione della legge russa contro la cosiddetta "propaganda gay" ed è fra i personaggi chiave nelle pressioni sul governo ugandese volte a chiedere chiedere l'introduzione della pena di morte per i gay. Grazie allo statuto che permette agli stranieri di presentare denunce negli Stati Uniti, dal 2013 è sotto processo per «crimini contro l'umanità» proprio in virtù del ruolo che ha giocato contro i diritti della comunità lgbt ugandese. Fermo restando che probabilmente nessuno lo vuole davvero uccidere, fa un certo effetto sentirlo parlare di «istigazione all'odio» dopo essersi ampiamente macchiato di quel crimine (ed in maniera assai più tangibile).