Matrimoni gay in cinque stati Usa: la corte se ne occuperà il 29 settembre
I nove giudici della Corte Suprema considereranno di fissare al 29 settembre, giorno della prima conferenza, l'esame di ben sette richieste di revisione di cinque casi giunti al vertice dell'organizzazione giudiziaria americana. Due casi provengono dal 10° Circuito degli appelli, Kitchen (Utah) e Bishop (Oklahoma), uno dal 4°, Bostic (Virginia), ed infine due dal 7°, Baskin (Indiana) e Wolf (Wisconsin).
Dato che l'agenda dei giudici prevede una lunga lista di altri casi da vagliare in quella data, è possibile ipotizzare che non ci sarà una sentenza entro fine settembre. In alternativa potrebbero scegliere di non esaminare alcun caso (seppur l'ipotesi appaia poco probabile) e di ritrovarsi automaticamente a confermate le sentenze emesse ed ad aprire la strada ai matrimoni gay in cinque nuovi stati). Oppure potrebbero scegliere uno o più casi e prevedere una sentenza nel giungo del 2015.
Le sette petizioni presentate sollevano i seguenti quesiti: gli stati hanno il potere di rifiutarsi di consentire alle coppie gay e lesbiche il diritto al matrimonio? Gli stati hanno il potere di rifiutarsi di consentire il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso? Quale scrutinio applicare alla classe dell'orientamento sessuale? La decisione-breve nel caso Baker v. Nelson del 1972 vincola ancora la Corte?