Anddos e Gayney: «Alfano, con il 2% di consenso elettorale, vuole mettere sotto scacco i sindaci»
È attraverso una lettera congiunta che Mario Marco Canale (Presidente Nazionale Anddos) e Franco Grillini (Presidente di Gaynet) hanno preso posizione contro le rivendicazioni dei Giuristi per la Vita nei confronti delle critiche riguardo all'infondatezza dell'esposto inoltrato al Ministro dell'Interno e al Prefetto di Firenze contro il decreto del Sindaco di Empoli.
Nel comunicato si legge:
È surreale che qualcuno pensi ancora di difendere ancora il "concetto" di famiglia aggrappandosi a dogmi ed ideologie senza pensare ai problemi reali di tutte le famiglie italiane, etero come omosessuali.
I Giuristi per la Vita hanno risposto alla nota di dissenso di Anddos sull'esposto presentato ad Empoli contro la trascrizione dei matrimoni same sex contratti all'estero, dicendo di avere dalla propria parte la Prefettura, il Ministro degli Interni e l'articolo 29 della Costituzione. Alfano, inoltre, su loro indicazione, sta preparando una circolare "dissuasiva" rivolta a tutti i Sindaci, ignorando che la trascrizione di un matrimonio civile ha sempre una funzione di pubblicità e certificativa, quale che sia il sesso e l'orientamento sessuale dei coniugi. Il ministro dell'interno, insomma, fa finta di non sapere che il matrimonio esiste ed è valido non in virtù della trascrizione, ma della sua celebrazione nel rispetto delle leggi del Paese nel quale è stato contratto.
Questo lo ha spiegato molto bene la Cassazione, non solo di recente (sentenza 4184/2012), ma con una giurisprudenza costante, trattandosi di un effetto che discende dalla libera circolazione dei cittadini all'interno dell'Unione Europea e dalla doppia cittadinanza garantita dal trattato di Lisbona.
Noi ribadiamo, quindi, di avere dalla nostra parte i principi dell'intera giurisprudenza europea dei trattati comunitari, nonché l'esperienza di chi ha già regolarizzato i matrimoni same sex: Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia, Portogallo, Islanda, Danimarca, Francia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti (17 stati), Città del Messico, Argentina, Brasile, Uruguay, Sud Africa, Israele, Australia, Nuova Zelanda.
Inoltre la maggioranza degli italiani è favorevole al matrimonio egualitario (Datamonitor 2013) e la nostra Costituzione, come spiegano insigni costituzionalisti, ad una lettura attenta e non paleolitica proprio dell'articolo 29, nonché degli articoli 2 e 3 (che restano sempre principi fondamentali), non pone alcun ostacolo a riconoscere tutti i tipi di famiglie attraverso il matrimonio, senza togliere diritti a nessuno, perché non è possibile pretendere di avere o affermare un monopolio del concetto di "società naturale".
Ci sembra quindi singolare che un ministro, politicamente legittimano dal 2% dei consensi elettorali, si proponga come leader politico di fermare un cambiamento che sta arrivando dal basso, da quei sindaci che vivono quotidianamente le istanze dei cittadini, anziché arrovellarsi dietro aride ideologie che servono solo a speculare su ignoranza e pregiudizi.
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