Arcigay frena Alfano: «Nessun paletto sulle unioni, il dibattito sui diritti non è il mercato delle vacche»


«No al matrimonio, no alle adozioni e no alla reversibilità delle pensioni, che sfascerebbe i conti pubblici». È quanto ribadito da Agelino Alfano, leader del Ncd, pronto a sostenere che il suo partito è disponibile solo «a studiare un modello italiano che possa dare maggiori diritti alle unioni gay» purché non si tocchino i suoi «tre paletti».
Non si è fatta attendere la riposta di Arcigay che, attraverso un comunicato, ribatte: «Inaccettabile iniziare una discussione con questi presupposti. Alfano la smetta di fare il mercato delle vacche, ci risparmi i suoi arroganti aut aut e lasci al Parlamento la discussione. Tre questioni che sono sbagliate nel metodo e nel merito e che ancora una volta sottolineano la faziosità del vicepremier. Alfano confonde il matrimonio con una proprietà in suo possesso, che può concedere o meno; invece il matrimonio è un diritto, al quale tutte e tutti devono poter accedere. E pone il suo "niet" anche sulle adozioni Alfano, negando l'evidenza del definitivo sgretolamento del modello familiare che lui sostiene come unico possibile, e condannando migliaia di nuove famiglie, minori inclusi, a una vita ad ostacoli, che trova ragione solo nel piglio autoritario del leader di una forza politica che cammina sui crinali del quorum. Il legislatore non potrà mai negare a gay e lesbiche la possibilità di essere genitori: Alfano questo se lo deve mettere in testa. Il suo paletto serve solo a complicare questo percorso, a renderlo pieno di ostacoli, ad infierire su famiglie che già sentono il peso della crisi da cui una classe politica inadeguata non riesce a farle uscire. E infine parla di reversibilità il vicepremier, imponendo che venga esclusa dalla legge. Questo è surreale, un vero e proprio furto di Stato, che tenta di nascondersi dietro al dito dei conti da far quadrare. Ma i conti in Italia non tornano da un pezzo e non di certo per la reversibilità della pensione all'interno delle coppie gay o lesbiche, semmai per l'inadeguatezza e in alcuni casi perfino la disonestà di una classe politica. Gay e lesbiche pagano le tasse e versano i contributi previdenziali da sempre: la reversibilità è dovuta, la discussione non si apre nemmeno. Se non sarà inclusa la reversibilità verremo a Roma a prendercela».
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