I leader religiosi liberiani: «L'ebola è una punizione divina all'omosessualità»
Non è la prima volta che le autorità religiose incolpano i gay di ogni sorta di catastrofe naturale, ma la situazione può divenire molto grave se tali dichiarazioni vengono proposte in paesi in cui l'ignoranza è sufficientemente diffusa da far sì che qualcuno possa crederci. È quanto accaduto in Liberia, dove i leader religiosi hanno sostenuto che l'ebola sia un castigo divino per l'esistenza dell'omosessualità.
«Dopo che i ministri della chiesa hanno dichiarato che l'ebola è una piaga inviato da Dio per punire la sodomia in Liberia, la violenza verso i gay è aumentata. Alcuni chiedono anche l'introduzione della pena di morte. Viviamo nella paura», ha dichiarato un attivista di Monrovia.
Da marzo l'ebola ha infettato quasi 10.000 persone nell'Africa occidentale, uccidendone quasi la metà. La Liberia risulta uno dei paesi maggiormente colpiti: la povertà, la corruzione e la guerra civile hanno lasciato un sistema sanitario debole, incapace di far fronte alla diffusione esponenziale della malattia. È per questo motivo che la dichiarazione con cui il Consiglio liberiano delle Chiese ha indicato i gay come i responsabili del contagio ha scatenato violenze in tutta la nazione. Anche la Chiesa Cattolica ha fatto la sua parte e lo scorso marzo l'arcivescovo cattolico Lewis Zeigler ha sostenuto che «l'atto omosessuale è una delle principali trasgressioni contro Dio e motivo di una punizione divina contro la Liberia»