Il Codacons preannuncia ricorso: «La circolare del Ministro Alfano è illegittima»
Il Codacons ha puntato il dito contro la «circolare illegittima» con cui Alfano ha formalmente chiesto ai prefetti di ritirare e cancellare le trascrizioni di nozze gay contratte all'estero.
L'associazione non ha dubbi nell'asserire che «il provvedimento del Ministro viola le disposizioni comunitarie e, in quanto tale, è annullabile dinanzi al Tribunale Amministrativo». Per questo motivo è stato lanciato un ricorso collettivo al Tar del Lazio (che è possibile sottoscrivere gratuitamente sul loro sito) a cui possono prendere parte tutti i cittadini, gay o etero, coppie di fatto o associazioni per i diritti civili. Il tutto con il fine di ottenere l'annullamento del provvedimento emesso dal Ministro dell'Interno.
«La Corte europea dei diritti dell'uomo -spiega il Codacons- decidendo sul ricorso presentato nei confronti dell'Austria da una coppia di cittadini omosessuali che si era vista negare il diritto di sposarsi e ogni altro riconoscimento giuridico, ha emesso una sentenza depositata il 24 giugno 2010 con la quale, pur non obbligando gli Stati membri ad introdurre l'istituto del matrimonio tra persone delle stesso sesso, ha ammesso l'esistenza del diritto alla vita familiare anche in favore delle coppie formate da soggetti dello stesso sesso. La Corte, esaminando i precedenti in materia, ha confermato che il concetto di "vita familiare" non si può limitare esclusivamente ai rapporti fondati sull'istituto del matrimonio, ma deve necessariamente includere anche la "famiglia di fatto", ossia il legame stabilito tra persone che vivono insieme fuori dal matrimonio, indipendentemente dal loro sesso. In virtù di tale decisione i provvedimenti dei sindaci che prevedono la trascrizione delle nozze gay contratte all'estero sono pienamente validi, perché non introducono in Italia l'istituto del matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma si limitano a riconoscere i legami tra persone che rappresentano una coppia di fatto e che hanno contratto formale matrimonio all'estero, riconoscendo così il concetto di "vita familiare" in conformità di quanto previsto dalla Corte europea dei diritti dell'uomo».