Il Kirghizistan approva una legge contro la cosiddetta «propaganda gay»
Con 79 voti a favore e 7 contrari, il parlamento del Kirghizistan ha approvato in prima lettura una proposta di legge volta a vietare «diffusione di informazioni e gli atteggiamenti positivi verso rapporti sessuali non tradizionali». La norma, di chiaro stampo russo, farà sì che nel paese non si possa più parlare di omosessualità se non con accezioni negative, sostenendo che in tal modo i giovani cresceranno eterosessuali. Inutile è sottolineare come l'orientamento sessuale non cambierà, ma cambierà solo la paura di poter essere sé stessi mentre gli omofobi lavorano senza sosta per far sentire più soli e meno amati i giovani lgbt.
Come in un copione già scritto, la scusa per la legalizzazione della discriminazione è una non meglio precisata «difesa» della famiglia tradizionale. Kurmanbek Dykanbayev, uno degli autori del disegno di legge, ha dichiarato: «Abbiamo sostenuto questa legge perché riflette le speranze e le aspettative dei nostri elettori disposti a proteggere la famiglia tradizionale Da ora in poi non ci saranno più occasioni di organizzare club gay, bar gay o per raduni gay».
Ty Cobb della Human Rights Campaign ha commentato: "«È terribile vedere che il Kirghizistan sta seguendo le orme della Russia. Gli Stati Uniti e le organizzazioni internazionali non possono guardare dall'altra parte mentre le persone lgbt dell'Eurasia sono pericolosamente minacciate da nuove leggi che replicano le politiche sconsiderate del presidente Putin».