Il prefetto di Milano ha chiesto al sindaco la cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni gay
Il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha scritto al sindaco Pisapia per chiedere la cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso. In una nota la Prefettura sostiene che tale atto sia stato compiuto «ai fini della regolare ed uniforme tenuta dei Registri dello stato civile, alla cui salvaguardia il Prefetto è preposto secondo le norme vigenti».
Lo scorso 10 ottobre, il prefetto aveva chiesto la trasmissione di tutti gli atti in essere riguardanti la trascrizione compiuta il giorno prima dal Sindaco del capoluogo lombardo. Quell'atto aveva mandato su tutte le furie la curia e le destre.
Tronca, stretto dal pressing del ministro Alfano, ha così scelto si seguire la linea del collega di Roma Pecoraro e ha chiesto al sindaco di fare marcia indietro. Un'azione che Pisapia non ha alcuna intenzione di compiere dato che si dice convinto della piena legittimità del proprio atto.
Il punto è che giuristi e avvocati sono concordi nel ritenere che il prefetto non abbia alcun titolo per chiedere la cancellazione di tali atti, così che il sindaco non può procedere alla cancellazione di un atto che ha firmato nel rispetto delle leggi.
«Ritengo assolutamente improbabile che il sindaco faccia marcia indietro», ha dichiarato l'avvocato Massimo Clara dell'Associazione Radicale Certi Diritti. Inoltre la Rete Lenford ha provveduto ad inviare una diffida a tutte le istituzioni contro l'eventuale annullamento delle trascrizioni da parte organismi diversi dalla Procura della Repubblica.
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