Un giudice di Puerto Rico contraddice gli altri 40 tribunali e conferma il divieto ai matrimoni gay
Il giudice federale Juan Perez Gimenez della Corte Distrettuale di Puerto Rico, sostenendo che gli altri 40 tribunali hanno agito con «ingenuità ed immaginazione» e che «il popolo e i suoi rappresentanti eletti dovrebbero dibattere in merito alla necessità di ridefinire il matrimonio», ha dichiarato costituzionali le norme del Codice Civile portoricano che sanciscono la diversità sessuale dei nubendi quale requisito del matrimonio, rigettando quindi la richiesta delle cinque coppie omosessuali che avevano portato in tribunale il divieto del loro territorio americano (Puerto Rico non è uno stato, almeno per ora).
Secondo il giudice Perez Gimenez il matrimonio "tradizionale" consisterebbe «nell'unità fondamentale dell'ordine politico», mentre lo stesso ordine politico dipenderebbe «dal potenziale procreativo racchiuso nel matrimonio tradizionale stesso». A questa tesi, poco ponderata, vista la mole delle decisioni che l'hanno preceduta, ben si potrebbero rinfacciare alcune contro-argomentazioni. Innanzitutto se lo stato ha interesse nel mantenere l'eterosessualità del matrimonio, vista la potenziale capacità procreativa di due soggetti di sesso diverso, allora tale fine non sarebbe raggiunto se vengono ammesse pure le coppie eterosessuali sterili, poi quelle che, in età avanzata, non possono più naturalmente procreare ed infine quelle che non ne hanno desiderio. E non è tutto qui. il giudice federale per rincarare la dose porta il solo vecchio e ritrito argomento del piano inclinato: se le coppie chiedono la libertà di scegliere il proprio partner, perché allora non ammettere la poligamia e il matrimonio incestuoso? Peccato che il "fine procreativo" del matrimonio si potrebbe perfettamente perfettamente perseguire sia con la poligamia (pensiamo alla poliginia, cioè quando un uomo ha più mogli) sia con l'incesto tra il padre e la propria figlia.
La decisione del giudice Perez Gimenez verrà portata in appello alla Corte del 1° Circuito, come hanno affermato i legali del team Lamba. Nel 1° Circuito tutti gli stati (Maine, Massachusetts, Rhode Island e New Hampshire) riconoscono alle coppie gay e lesbiche la possibilità di sposarsi, e per questo è facile pensare che i giudici del circuito ne saranno influenzati.
Intanto un giudice federale del Mississippi ha già annunciato che il 12 novembre ascolterà le argomentazioni nel caso Campaign for Southern Equality v. Bryant. La decisione sorprende perché il caso giudiziario era stato portato dinanzi al Corte Distrettuale del Mississippi meridionale solamente lunedì questo. Il team legale è lo stesso che ha assisto Edith Windsor nella vittoriosa causa legale contro gli Stati Uniti del 2009-2013.
Di ExJure