Una città dell'Idaho: chi discrimina sarà esentato dal rispetto delle norme anti-discriminazione
Ricordate la storia dei due coniugi cristiani che avevano inventato di sana pianta una storia per sostenere di avere il «timore di essere citati, processati e mandati in prigione» se non avessero iniziato a celebrare matrimoni gay?
Bhe, l'assurda storia della presunta discriminazione dell'Idaho è continuata. L'Alliance Defending Freedom (l'organizzazione omofoba che ha curato la denuncia dei proprietari della cappella matrimoniale) ha risposto alla lettera del difensore della città attraverso un complaint di ben 63 pagine. le rivendicazioni erano varie ma, più di tutto, si sosteneva che la legge anti-discriminazione della città avrebbe discriminato chi voleva discriminare in nome delle proprie presunte convinzioni religiose.
È l'epilogo che ha dell'assurdo. La città di Coeur d'Alene ha deciso di rivedere la propria decisione e ha sostenuto che una «successiva revisione dei documenti» li ha portati a stabilire che nella legislazione nazionale non sono specificate differenze per le «corporazioni religiose con scopo di lucro o fini di lucro». Per questo motivo i due proprietari della cappella, dichiaratamente creata con l'unico fine di generare guadagno ai suoi proprietari, saranno esentati dal rispetto delle norme anti-discriminazione e potranno rifiutare i propri servizi a chi vorranno grazie al loro essersi dichiarati cristiani.
Considerato come tutta la vicenda abbia preso il via da una storia inventata dai due coniugi (senza che nessuno avesse sporto denunce nei loro confronti), l'impressione è di essere davanti ad un piano premeditato volto a cercare di indebolire le norme anti-discriminazione attraverso l'affermarsi di esenzioni legali nei confronti di chi professa motivazioni religiose contro qualcuno o qualcosa.
Se da un lato viene da chiedersi che senso possano avere delle norme contro la discriminazione che esentano dal loro rispetto chi vuole discriminare, dall'altro si sta aprendo una pericolosa breccia che permetterebbe a chiunque di poter discriminare chiunque altro nel nome di una qualsiasi credenza. In fondo basterebbe aderire ad una qualche setta razzista per poter discriminare le persone di colore o trovare riferimenti biblici che possano legalizzare azioni contrarie al bene comune...