Una donna sfida Alfano: se non riconoscerà le unioni gay, sarà causa della bigamia istituzionalizzata
Mentre cresce il numero di sindaci dissidenti (Bologna, Milano, Roma, Catania, Pescara, Livorno, Reggio Emilia e Udine si dicono pronti ad ignorare la circolare di Alfano e a proseguire nelle trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero), una donna ha deciso di sfidare il Viminale.
Giuseppina La Delfa, docente all'Università di Salerno e presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno, è già sposata in Francia con un'altra donna. Nonostante ciò, in Italia è giudicata una single. Ed è sulla base di quel presupposto che la donna ha deciso di lanciare una provocazione: «Adesso sposo un uomo», ha dichiarato.
Secondo la circolare di Alfano, infatti, solo le unioni eterosessuali devono essere riconosciute dallo stato e ciò comporterà che il suo secondo matrimonio sarà legale e lecito, dato che l'Italia ha deciso di far finta che il precedente non sia mai avvenuto. In Francia e nell'Unione Europea la donna risulterà così legalmente sposata con due persone diverse.
«Sto pensando di sposarmi con un uomo per dimostrare che l'Italia permette la bigamia istituzionalizzata -ha dichiarato la donna- sinceramente, non riusciamo a capire come sia possibile negare la possibilità di trascrizione di questi matrimoni che non sono pezzi di carta, ma veri e propri atti anche dal punto patrimoniale».
La Delfa non ha dubbi nel sostenete che Alfano sia in errore: «Il fatto di trascrivere il matrimonio vuol dire solo prendere atto che questa unione esiste all'estero anche se non ha effetti qua: vuol dire, appunto, che qui tu non puoi risposarti. Devono finirla di fare gli stupidi. Il matrimonio, in Italia, tra persone delle stesso sesso non c'è, ma in un certo modo deve essere trascritto, altrimenti arriveremo alla bigamia istituzionalizzata. Io e mia moglie lo scorso anno, ad ottobre, ci siamo sposate in Francia. Il nostro comune si è rifiutato di trascrivere il matrimonio perché manca una legge nazionale sul tema, quindi la registrazione sarebbe inutile. Praticamente, potrei risposarmi con un uomo in Italia essendo già legalmente sposata in Francia. Quando morirò, a chi lascerò la mia eredità, a mia moglie o a mio marito? Faremo delle cause tra Paesi dove pretenderemo che il nostro diritto venga rispettato in Europa».