Forgive Me, Father
Alla fine hanno vinto loro. I vari gruppi estremisti che hanno cercato in ogni modo di diffondere l'idea che omosessualità e religione non possano coesistere sono riusciti nel loro intento. E se i Vangeli traboccano di brani che sottolineano come ogni persona debba guardare a sé (si pensi anche solo alla parabola della trave e della pagliuzza o a quella del figliol prodigo), grande successo hanno ottenuto quanto hanno suggerito una "scorciatoia" per il regno dei cieli, non più da conquistare con un impegno personale ma promesso sulla base dell'odio che si riversa verso i propri fratelli. Il tutto con un gran risparmio di tempo e fatiche (vuoi andare a prostitute? Fallo, basta che poi tu dica che un gay non deve sposare il compagno con cui ha condiviso quarant'anni di vita e siamo a posto).
Ed è così qualcuno parla di guerra aperta, anche a fronte di un silenzio assordante da parte della Chiesa. Il tutto quasi come se la figura di riferimento fosse quella Caino, artefice della sorte del fratello ma pronto a far finta di non saperne nulla (un po' come chi alimenta l'odio omofobico per poi negare qualsiasi responsabilità quando si verificano dei suicidi o dei gesti violenti).
All'interno della comunità gay c'è chi ha ancora speranza e chiede rispetto per la religione, altri hanno perso la pazienza e puntano il dito verso tutti quei personaggi che non hanno certo il medesimo riguardo nei confronti delle minoranze. Tra quest'ultimi parrebbe rientrare anche lo stilista Andrew Christian che, attraverso uno dei suoi celebri video, ha voluto accostare l'ambiente ecclesiastico alla festa di Halloween. Il tutto con bibbie usate come armi e testi sacri che vengono ricoperti del sangue che qualcuno versa appellandosi al loro contenuto.
Senza ombra di dubbio si tratta di uno dei video più controversi mai firmati dallo stilista che, sfiorando la blasfemia, pare voler lanciare un urlo contro l'ipocrisia di un certo ambiente ecclesiastico.
Tra i modelli coinvolti incontriamo Rocky Santos, Murray Swanby, Cheddy Oakafor, Cory Zwierzynski, Pablo Hernandez, Steven Andrade, Kevin Benoit, Luis Gonzalez e Jonny Manzanares.
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