Il congresso statunitense finisce nelle mani dei repubblicani e c'è chi teme per il futuro dell'ENDA


La sconfitta di Obama alle elezioni di midterm ha consegnato la maggioranza del Senato nelle mani della destra ed ha confermato quella della Camera. Ora i repubblicani non solo potranno decidere liberamente quali leggere bloccare, ma potranno anche fermare le nomine del presidente.
Tra i primi effetti c'è chi teme la prematura morte del progetto di legge legge contro la discriminazione sul posto di lavoro in base all'orientamento sessuale (ENDA). Lo scorso anno la legge venne bloccata, per un solo voto, dai repubblicani alla Camera e la maggioranza al Senato rischia di renderne l'approvazione pressoché impossibile. Non a caso la vittoria della destra è giunta in un momento di crisi economica, un periodo in cui la propaganda contro i diritti altrui ha particolare effetto su quanti sperano che a minori diritti per gli altri equivalga un maggior guadagno personale.
«Abbiamo atteso una legge simile per oltre trent'anni -ha dichiarato Jerame Davis- ma con un Senato controllato dai repubblicani non ci sono molte prospettive di vederne l'approvazione [...] Fino a quando il Congresso discuterà una versione pulita delal legge, senza esenzioni per motivi religiosi, dovremo ricorrere alle legislature statali per ottenere dei risultati concreti».
La buona notizia è che il noto omofobo Scott Lively, promotore della legge anti-gay dell'Uganda e candidato come governatore del Massachusetts, ha conquistato solo lo 0.9% dei voti. Inoltre tutti i sei membri lgbt della Camera dei Rappresentanti sono stati rieletti. Insomma, non tutto è perduto!
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