Il ministro degli esteri lettone ha fatto coming out
Il ministro degli esteri lettone , Edgars Rinkēvičs, ha fatto coming out. Attraverso un messaggio pubblicato su Twitter, ha dichiarato: «I proudly announce I'am gay... Good luck all of you».
Fin qui nulla di strano, se non fosse che la Lettoria è parte dell'ex-blocco sovietico ed uno dei pochi Paesi europei, insieme all'Italia, a non prevedere alcuna legge a tutela dei diritti delle coppie formate da persone dello stesso sesso. Inoltre nella Costituzione lettone è stato inserito un esplicito divieto ai matrimoni gay, così come il Parlamento sta discutendo la possibile introduzione di una legge di stampo russo contro la cosiddetta «propaganda gay».
Inutile a dirsi, dichiararsi pubblicamente omosessuali in uno fra i Paesi più omofobi d'Europa non è certo un gesto che passa inosservato. Ancor più se si è stati investiti dalle critiche per aver impedito l'accesso in Lettonia ad Ivan Okhlobystin, un attore omofobo russo che aveva fatto parlare di sé dopo essere andato in televisione a sostenere che «i gay dovrebbero essere bruciati vivi nei forni» e la reintroduzione del «crimine di omosessualità».
Dal canto suo Rinkēvičs ha poi aggiunto: «Il nostro paese deve sostenere i diritti di tutte le coppie e io mi batterò per questo. Anche se questo comporterà la reazione isterica di molti».
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