L'insegnate di Moncalieri si farà rappresentare dei Giuristi per la vita
«La professoressa Adele Caramico, insegnante di religione cattolica dell'I.T.I.S. di Moncalieri, al centro di una bufera mediatica per alcune affermazioni asseritamente omofobe, ha dato incarico ai legali dell'associazione Giuristi per la Vita di tutelare il proprio onore, la propria reputazione ed il proprio decoro personale e professionale».
È quanto afferma una nota rilasciata dal presidente dell'associazione, accorsa in aiuto della docente di religione che andò in classe a sostenere dinnanzi agli studenti che l'omosessualità è da ritenersi una malattia e che possa essere curata. Nonostante non sia ancora giunta notizia di provvedimenti nei suoi confronti, la donna è accorsa a chiedere aiuto ad un gruppo di avvocati impegnati nell'impedire la lotta al bullismo omofobico e pronti a difendere chi insegna teorie contrarie a quanto sancito dall'OMS.
«La professoressa Caramico -prosegue la nota- è stata oggetto di una vergognosa campagna mediatica diffamatoria per aver dichiarato, su insistente domanda di un allievo, quanto segue: "Le persone omosessuali che vivono con sofferenza la loro condizione e desiderano cambiare -solo queste, e non altre categorie di persone omosessuali soddisfatte del loro orientamento- talora si rivolgono a terapisti che, con un accompagnamento insieme psicologico e spirituale, possono venire incontro al loro desiderio", citando un caso concreto di avvenuto recupero a sua diretta e personale conoscenza. Del resto, la nota vicenda di Luca Di Tolve, l'attivista dell'Arcigay che, dopo i trent'anni, ha intrapreso un percorso psicologico, unito ad un cammino di fede, che lo ha portato a scoprire la gioia dell’amore per una donna e, poco dopo, il matrimonio, sta a dimostrare la fondatezza dell'assunto sostenuto dalla professoressa Caramico. Ancora una volta siamo di fronte al pericoloso tentativo mistificatorio di sbattere il mostro in prima pagina, manipolando fatti e parole secondo la consolidata tecnica della disnformatija sovietica, in un pesante clima da "caccia all'omofobo", che ricorda sempre più l’aria angosciante e sinistra che si respirava nell'America degli anni cupi del maccartismo».
Al di là del citare Luca Di Tolve quale fonte scientifica di una tesi sostenibile in una classe scolastica di un istituto statale, incuriosisce anche come la frase citata non corrisponda a quella che è stata riportata dagli studenti (nonostante l'associazione abbia annunciato il suo intervento già al nascere del clamore). Vien da sé che la mossa dei Giuristi per la vita sia strategicamente stata collocata prima di ogni affermazione ufficiale sull'accaduto, ma fa riflettere come ogni singola volta si cerchi si aumentare il tiro di ciò che l'associazione cerca di far passare per lecito o illecito (non dimentichiamoci che stiamo parlando del medesimo gruppo che denunciò le insegnanti romani che suggerirono la lettura del libro della Mazzucco i propri studenti, ndr).