Rivoluzione nella sanità americana: anche i gay potranno donare il sangue


Mentre il Kansas è divenuto il 33° stato a permettere matrimoni fra persone dello stesso (i giudici hanno definitivamente negato la sospensione richiesta dal governo), negli Stati Uniti potrebbe ben presto aver luogo un'altra rivoluzione.
Con 16 voti a favore e due contrari, la Health and Human Services Advisory Committee si è infatti espressa a favore della fine della messa al bando dei gay dalla donazione del sangue. Purtroppo non ci sarà ancora piena uguaglianza dato che ai gay verrà permesso di donare il sangue solo se si saranno astenuti dai rapporti sessuali per almeno anno (contrariamente agli etero, a cui le porte della donazione vengono aperte anche se il giorno prima hanno avuto rapporti occasionali non protesti) ma si tratta comunque di un passo importante verso la fine dell'applicazione dell'assurda legge ora vigente.
La norma venne approvata nel 1997, agli albori delle prime infezioni e quando ancora non si conosceva nulla dell'HIV, e bandiva a vita chiunque avesse avuto anche solo un rapporto sessuale con una persona del proprio sesso. Per 37 anni i gruppi conservatori hanno fatto di tutto per mantenerla in vita, nonostante il perpetrare quella discriminazione abbia impedito di salvare più di un milione di vite all'anno. Abbozzando una stima, quasi 37 milioni di vite innocenti sono state sacrificate per difendere la discriminazione di una parte politica. Una follia!
Non stupisce, dunque, come tutte le associazioni che si occupano di quel settore (l'American Red Cross, l'American Association of Blood Banks e l'America's Blood Centers) abbiano accolto la notizia con entusiasmo, affermando ancora una volta come le restrizioni imposte dalla politica fossero «medicalmente e scientificamente ingiustificate».
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