Texas: 17enne picchiato dai suoi amici perché gay
Dylan Beard è un ragazzo texano di diciassette anni. Ed è gay. Tanto è bastato perché divenisse vittima di una violenta aggressione da parte di persone che reputava amiche.
Una ragazza che Dylan reputava amica l'ha invitato in un parco, ma quando il giovane è giunto all'appuntamento l'ha trovata in compagnia d i altri due suoi compagni di scuola. I tre hanno iniziato a lanciargli insulti omofobi, svelandogli come fosse caduto in un'imboscata premeditata. Da lì a poco le parole sono diventate fatti ed i tre hanno iniziato a picchiarlo con violenza. «Mi hanno buttato a terra, colpito e dato un pugno », racconta. «Il suo viso era gonfio, il naso era rotto, si era morso con la sua stessa lingua, i suoi denti inferiori erano scheggiati, le ginocchia erano piene di ferite», racconta la madre, rimasta sotto shock nel vederlo tornare a casa in quelle condizioni.
E mentre la stampa locale si indigna per l'accaduto e le associazioni lgbt puntano il dito contro la scelta della polizia di ignorare le testimonianze di chi ha da subito raccontato di aver udito insulti omofobi, nelle stesse ore dell'accaduto il senatore texano Ted Cruz era impegnato a commentare ai microfoni della CNBC il coming out di Tim Cook, sostenendo come la sua omosessualità «sia una scelta personale». Inutile a dirsi, il pregiudizio non è un qualcosa che nasce dal nulla ed è difficile poterlo combattere quando le istituzioni stesse si impegnano con così tanta dedizione a diffonderlo. Cruz non avrà forse chiesto a quei ragazzi di picchiare il loro amico, ma è andato a raccontare loro che l'omosessualità è un qualcosa che si sceglie e non è da ritenersi una naturale variante dell'orientamento sessuale come la scienza afferma da decenni.