Trascrizioni, neppure il prefetto di Milano appare convinto : «Io ho adottato un provvedimento»


L'impressione è che neppure i prefetti siano così convinti della legalità della circolare di Alfano con cui il ministro degli interni ha intimato la cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all'estero. Ed è in tale ottica che si spiegherebbe il perché in molti preferiscano ricorrere a semplici inviti o a semplici verifiche della documentazione.
Com'è noto, il questore di Milano ha invitato il primo cittadino del capoluogo lombardo a procedere alla cancellazione delle trascrizioni, ma quest'ultimo ha respinto l'invito al mittente sostenendo che sia la legge ad imporgli quegli atti. Ieri i due si sono incontrati per trattare argomenti che nulla avevano a che fare con le trascrizioni, ma alcuni giornalisti non hanno mancato di porre dei quesiti al riguardo al prefetto. Ed è così che Tronca ha risposto secco: «Io ho adottato un provvedimento. Il sindaco è libero di adottare le iniziative che richiede».
Intanto la Regione Lombardia ha approvato una mozione del Ncd volta ad impedire le trascrizioni. Come ormai prassi, il provvedimento è giunto prima di una qualunque decisione giuridica riguardo alle richieste di Alfano, quasi lo si volesse approvare prima di non aver più appigli a cui aggrapparsi. Tale prassi è già stata utilizzata in passato per approvare una mozione omofoba che conteneva assunti che sono poi stati giudicati infondati dalla Procura (anche se ciò non ha portato alla cancellazione del vergognoso testo, ormai imposto ai cittadini nonostante le false premesse).
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