Brasile: aggredito e mutilato sull'autobus perché gay


La cronaca di una nuova, agghiacciante, aggressione omofoba ci giunge dal Brasile. Un parrucchiere 22enne aveva appena finito di lavorare ed è salito sul suo solito autobus per far ritorno a casa. Da lì a poco sull'automezzo sono saliti anche due uomini che, nella piena indifferenza dei presenti, hanno iniziato ad insultarlo pesantemente: «Frocio, finocchio devi morire. Quelli come te li uccidiamo».
Gli altri passeggeri hanno iniziato ad occuparsi di quanto stava accadendo solo quando uno dei due uomini ha tirato fuori un coltello ed ha pugnalato una prima volta il giovane. Allarmato dalle grida, l'autista ha aperto le porte di emergenza e i passeggeri sono tutti scappati. Solo l'autista ha ritenuto di dover accorrere in difesa del ragazzo, salvandolo dalla furia omicida dei due. Al giovane era già stato amputato un dito della mano destra.
«Mancava solo un applauso a quei due -racconta la vittima- Nessuno mi ha aiutato, nessuno ha fatto nulla, tutti guardavano e nessuno faceva nulla. Sono triste per l'infortunio ma anche per lo schifo di società nella quale vivo. Sono stato picchiato e accoltellato perché ho un orientamento sessuale che la società non accetta, ma sono ancora qui».
Torna così di attualità anche uno degli argomenti che con troppa frequenza ricorre nei racconti delle vittime delle aggressioni omofobe, ossia il sentirsi soli a causa della totale indifferenza con cui la gente rimane a guardare. Il 22enne, però, non si è perso d'animo e promette: «Adesso sto realizzando un'intervista con Globo per far luce sull'omofobia in Brasile».
Nonostante i tentatvi del governo, nel paese sudamericano permane una forte mentalità omofoba troppo stesso incoraggiata dalle comunità cristiane evangeliche.
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