Il Pd di Faenza fa passare la mozione omofoba "in difesa" della famiglia naturale
C'è da chiedersi a cosa serve un governo se un gruppo omofobo qualunque è in grado di introdurre leggi dal forte odore di incostituzionalità in mezza Italia. Ed è così che anche il Comune di Faenza si è aggiunto alla lunga lista di enti che hanno aderito alla mozione scritta dai Giuristi per la vita che li impegna a rigettare i progetti europei per l'educazione sessuale e ad istituire una "festa della famiglia naturale fondata sull'unione di un uomo e di una donna".
Gli ingredienti di un simile successo sono presto detti: basta legalizzare la discriminazione, promettere maggiori diritti ad una fetta della cittadinanza sulla base dell'orientamento sessuale, vantare un cieco appoggio da parte degli organi vaticani ed il gioco è fatto. In un'Italia che pare rimpiangere il fascismo ecco che arriva una nuova norma che assomiglia ai peggiori proclami sulla razza di un buio passato. Un richiamo irresistibile per i nostri politici! Se non altro in questo caso si ha avuto la decenza di stralciare dalla premesse le varie rivendicazioni che la procura ha già provveduto a rigettare e bollare come ideologiche.
Il tutto è stato approvato con 14 voti a favore e 9 contrari. Da sottolineare è come a far passare la mozione siano stati i consiglieri del PD, sette dei quali hanno sostenuto il testo e solo sette si sono opposti (insieme ad un indipendente e un consigliere del M5S).
A dover richiamare l'attenzione sull'operato dei Giuristi per la vita non è solo la mozione omofoba che si sta spargendo per l'Italia, ma anche il notare come ci siano loro dietro all'illegittima circolare emanata da Alfano per vietare la trascrizione dei matrimoni gay celebrati all'estero o come siano loro ad aver portato all'assoluzione la docente di Torino che se ne può tranquillamente andare per le aule a raccontare che esistono "terapie" in grado di modificare l'orientamento sessuale (con tanto di un'intera pagina di Avvenire in cui il direttore del giornale cattolico pretende le scuse si chi si è sentito offeso nell'essere bollato come un malato a causa di un orientamento sessuale assolutamente normale, ndr).