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L'Arcobaleno della Tolleranza di Varsavia è stato bruciato ancora una volta

Per la settima volta in soli due anni, l'Arcobaleno della Tolleranza di Varsavia è stato dato alle fiamme. Realizzato nel 2011 dall'artista polacca Julita Wojcik, si tratta di una installazione composta da 23mila fiori artificiali che simboleggia la tolleranza verso la comunità glbtq. È stato originariamente esposto di fronte al Parlamento europeo a Bruxelles per poi essere spostato a Varsavia nel 2011.
Domenica mattina l'arco è stato bruciato da un 25enne ubriaco, Kamil S. Il pronto intervento dei vigili del fuoco ha permesso di limitare i danni, anche se la struttura è stata comunque gravemente danneggiata. Il sindaco della città, Hanna Gronkiewicz-Waltz, ha voluto rassicurare la comunità sul fatto che quel simbolo verrà sempre e comunque ricostruito, dovessero bruciarlo anche mille volte.
Nel novembre del 2013 fu un gruppo neonazista a tentare di distruggere quel simbolo, incendiandolo come rivendicazione della propria ideologia d'odio. La riparazione dei danni causati dal loro vandalismo costò alla società ben 110mila złoty (circa 26.500 €). Dal canto loro i partiti politici di destra, in particolare i parlamentari del Kaczynski, hanno fin da subito cercato di istigare odio nei confronti di quel simbolo, sostenendo rappresenti «un gesto offensivo nei confronti dei cristiani» data la sua vicinanza con la Chiesa del Redentore.


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