L'Inghilterra introduce un divieto alle pratiche fetish e sadomaso nei film a luci rosse
A patire da lunedì 8 dicembre, in Inghilterra entreranno in vigore le nuove norme che prevedono alcune restrizioni alle pratiche fetish che potranno essere mostrate nei film a luci rosse prodotti nel Regno Unito.
Il British Board of Film Censors, l'ente che si occupa della censura dei prodotti cinematografici, ha infatti stilato una lista delle pratiche che considera pericolose o umilianti, decidendo così di vietare la produzione di film che mostrino sculacciate, bastonate, frustate eccessive, penetrazione violenta con oggetti, abuso fisico o verbale, pissing, costrizione fisica, umiliazione, eiaculazione femminile, asfissia erotica, face-sitting e fisting.
La decisione non ha mancato di innescare le proteste di chi contesta come pratiche così diverse siano state inserite in un unico calderone, senza neppure tener conto della modalità di presentazione. Se c'è una grande differenza fra un buffetto e uno schiaffo, qui è come se non ci fosse alcuna differenza tra atti violenti ed azioni assai che forse qualcuno troverà disgustose, ma che oggettivamente sono spesso ritenute piacevoli dalle persone coinvolte senza alcun rischio per la loro salute (si pensi anche solo al pissing). Ed è proprio da qui che parte una seconda contestazione avanzata dall'opinione pubblica, ossia un divieto alla partecipazione a pratiche che gli attori (adulti e consenzienti) decidono volontariamente di praticare dopo averle concordate con la regia. La domanda è semplice: se una persona prova appagamento e piacere nel mostrarsi in certe situazioni, perché mai qualcun altro dovrebbe decidere per lui che quel ruolo è troppo umiliante? In fin dei conti c'è pure chi non lo fa di mestiere e decide ugualmente di mostrarsi in quegli atti attraverso dei video amatoriali caricati su internet. Non devono poterlo fare perché qualcun altro si sentirebbe a disagio in circostanze simili?
In altri stati il problema è stato risolto attraverso interviste agli attori in cui si precisa come tutti siano lì per scelta, come si siano prese le dovute precauzioni per assicurare la sicurezza dei partecipanti e come la dominazione non sia altro che un gioco di ruolo, caratterizzato da un inizio e una fine ben precisa e da regole condivise sulla base delle preferenze di ciascuno in modo che nessuno si trovi mai a fare un qualcosa contro la propria volontà. In tale ottica alcuni cultori del genere sostengono anche che il vero padrone sia lo slave, dato che generalmente è lui a decidere limiti e regole del gioco.
Tornando all'Inghilterra, perplessità contro la nuova norma sono state espresse anche dal movimento femminista, pronto a sostenere che il divieto riguardi principalmente pratiche tradizionalmente associate al piacere femminile. «La nuova legislazione è assurda e surreale -ha dichiarato produttrice Itziar Bilbao Urrutia- Per esempio, perché hanno bandito il face-sitting? Cosa c'è di pericoloso in questa pratica? Si tratta di una attività che non fa male a nessuno e che molte dominatrici praticano, me inclusa. Il suo potere è simbolico: io sto sopra, irraggiungibile».
Sulla stampa britannica serpeggia anche l'ipotesi che l'ampio spettro di pratiche vietate miri semplicemente a censurare in toto l'industria del sesso fetish e sadomaso, favorendo invece una diffusione di contenuti pornografici più standard.