Per il tribunale di Treviso, quella composta da due uomini è una «famiglia naturale»


Un rapporto di convivenza more uxorio equivale alla familiarità e pertanto le ceneri di un membro della coppia, indipendentemente dal sesso, possono essere affidate all'altro anche in assenza di un matrimonio formale. È quanto stabilito dal Tribunale civile di Treviso nell'accogliere il ricorso contro il Comune presentato da un cittadino che nel 2011 si era visto negare l'affidamento dell'urna cineraria del suo compagno e convivente.
L'allora amministrazione leghista sostenne che le ceneri potessero essere affidate solamente ai «familiari» del defunto, escludendo il rapporto fra due persone dello stesso sesso da questa definizione. Il tribunale, invece, ha ritenuto che vari elementi -come l'esistenza di conti correnti in comune- indicasse inequivocabilmente la sussistenza di una coppia di fatto.

«Giunge con notevole tempismo -ha commentato Flavio Romani, presidente di Arcigay- il pronunciamento del Tribunale civile di Treviso che ha riconosciuto a un cittadino il diritto di ricevere come erede diretto le ceneri del partner defunto, con il quale aveva a lungo convissuto. Da notare è il ricorso dei giudici al concetto di "famiglia naturale": è proprio in virtù di questa idea, vincolata all'esistenza di un rapporto affettivo stabile tra i partner equiparabile a quello coniugale, che il tribunale si è pronunciato a favore del riconoscimento. Un vero e proprio schiaffo per quei politici che in questi settimane si stanno adoperando per promuovere istanze a favore, appunto, della "famiglia naturale", intesa però nell'accezione retrograda e discriminatoria che comprende solo le coppie eterosessuali. La natura, invece, non discrimina e chi usa il termine "naturale" per costruire steccati mette in campo la più artificiosa e ignobile delle operazioni, oltre che la più "innaturale". Questo dovrebbero tenerlo bene a mente tanto gli eletti delle Regione Veneto che hanno sostenuto istanze medievali in tema di "famiglia naturale", quanto i consiglieri comunali di Faenza, che solo tre giorni fa hanno dato il loro assenso all'ormai famigerato odg contro le famiglie formate tra persone dello stesso sesso».
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