Russia: aumentano le aggressioni omofobe, ma la polizia deliberatamente tace


Un rapporto pubblicato dall'Human Rights Watch istituzionalizza ciò che tutti già sapevamo: l'introduzione delle norme anti-gay volute da Putin hanno sensibilmente ridotto la qualità di vita della comunità lgbt russa. Alla costante propaganda volta ad alimentare l'odio si aggiunge anche una deliberata volontà delle autorità di polizia nell'ignorare il fenomeno e nell'evitare azioni che possano contrastare crimini nei confronti della popolazione gay e lesbica del paese. La ricerca non ha dubbi nel sottolineare come la situazione sia letteralmente precipitata dopo la legalizzazione della discriminazione voluta dalle leggi del Cremlino.
Il frequente una persona dello stesso sesso, il visitare un locale gay o anche solo il presentarsi ad un colloqui di lavoro sono occasioni in cui si rischia di essere aggrediti, picchiati, rapiti o insultati sulla base del proprio orientamento sessuale. Ed il solo fatto di esistere è ritenuto un motivo più che sufficiente per essere apostrofati come «pedofili» o «pervertiti» sulla base di pregiudizi che lo stesso Putin ha più volte cercato di alimentare in prima persona.
«La violenza vissuta da persone lgbt in Russia -ha dichiarato Tanya Cooper, a capo dell'indagine- è inconfondibilmente motivata da omofobia, ma le autorità ignorano deliberatamente che si tratti di crimini di odio e non riescono a proteggere le vittime».
Impuniti e lasciati liberi di agire sono anche i vari gruppi nazionalisti che seguono le orme di Maxim Martsinkevich nell'organizzare veri e propri raid punitivi per le strade delle città. Spesso i crimini compiuti da queste bande non vengono neppure denunciati: su 78 vittime di violenza ben 22 preferiscono tacere sull'accaduto per timore di subire molestie da parte della polizia stessa, certi che gli agenti non avrebbero mai dato seguito alle le loro denunce.
«Le forze dell'ordine russe hanno gli strumenti per perseguire la violenza omofoba, ma non hanno la volontà di farlo -si legge nel rapporto- l'incapacità di fermare e punire la violenza espone, di fatto, le persone lgbt e i loro sostenitori ad ulteriori rischi».
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