Il vescovo Ulrich: «Bisogna avere il coraggio di essere disubbidienti verso il mondo e verso la stessa chiesa»
Gerhard Ulrich è il vescovo della Chiesa luterana evangelica della Germania del nord, nonché il maggior esponente luterano della Germania (il cristianesimo protestante non prevede né papi né cardinali). A lui fanno riferimento tutti i vescovi luterani tedeschi ed oltre 9 milioni di fedeli.
Lo scorso venerdì Ulrich ha celebrato ad Amburgo una messa per 25° anniversario della KonsulT, un associazione di teologi gay e lesbici, ringraziandoli per aver «dato un forte esempio di forza rivoluzionaria della fede, lottando per il diritto all'uguaglianza».
Il vescovo ha sottolineato come l'associazione sia stata di basilare importanza per la vita di numerosi gay cristiani, offrendo supporto a vittime di giudizi morali basati su un'interpretazione «ermetica e sbagliata» della Bibbia. Ulrich ha anche voluto ricordare come la loro lotta abbia portato a ciò che sarebbe dovuto risultare ovvio sin dal principio: la piena accettazione anche di chi vive il proprio amore con persone dello proprio sesso.
Il religioso ha ammesso che Chiesa protestante ha commesso degli errori e che oggi è necessario accantonali, insieme alle paure, per mettere al centro della discussione l'immagine di un Dio che ama infinitamente tutti e che ha dato all'uomo una dignità che mai, per nessun motivo, bisogna ledere.
Ulrich ha anche ricordato che è la stessa Bibbia ad insegnarci ad essere disubbidienti, esattamente così come hanno fatto i tre Magi con l'autorità di Erode. «Bisogna avere il coraggio di essere disubbidienti verso il mondo e verso la stessa Chiesa -ha detto- ed abbiamo visto che è stato necessario esserlo per poter portare la luce nel buio, una luce splendente per tutti».