Il Vietnam abolisce la messa al bando dei matrimoni gay


Il governo vietnamita ha abrogato il divieto alla celebrazione di matrimoni fra persone dello stesso sesso. La decisione è entrata in vigore nella notte di Capodanno. Nonostante lo stato non riconosca ufficialmente né fornisca alcuna protezione legale per i matrimoni gay, le cerimonie potranno ora essere celebrate senza alcuna minaccia di multe.
Il Vietnam risulta uno dei paesi più gay-friendly del sud-est asiatico e si pensa che le decisione sia stata effettuata anche per promuovere il turismo lgbt. «Questa legge rende il Vietnam un leader in Asia -afferma Jamie Gillen, un ricercatore della cultura geografia presso l'Università Nazionale di Singapore- Singapore ha appena ribadito il sua divieto di comportamenti omosessuali. Il Vietnam sta cercando di lanciare sé stesso come un paese tollerante e sicuro».
Sino ad oggi nessun altro paese nel sud-est asiatico aveva mai compiuto un simile un passo verso l'accettazione del matrimonio omosessuale. In Thailandia gli sforzi per approvare una legge sui matrimoni egualitari è in stallo da maggio, dopo la salita al potere del del governo militare, mentre la Cambogia, la Birmania e il Laos non hanno messo la questione all'ordine del giorno legislativo pur senza aver ancora discusso nulla. Di contro nelle Filippine si sta considerano una legge che vieti i matrimoni tra persone dello stesso sesso, così come Indonesia e Malaysia hanno radicati discriminatorie molto forti. In Brunei in nuovo codice penale stabilisce che i matrimoni fra persone dello stesso sesso siano puniti con frustate e pene detentive molto lunghe.
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