La Lega Nord ligure vuole rendere ancora più sadica la caccia attraverso l'uso di arco e frecce
L'Eurispes segnala come ben il 74,3% dei cittadini italiani sia contrario alla caccia in ogni sua forma. Non la pensa così la Lega Nord, pronta a parlare di un'attività «da difendere e rilanciare». Una posizione ribadita anche lo scorso maggio da Matteo Salvini: «Abbiamo sempre difeso quella che è una pratica storica, identitaria e culturale, fatta per bene, da gente per bene», ha dichiarato il segretario nazionale.
In Liguria il capogruppo legista nel Consiglio regionale è Francesco Bruzzone, un cacciatore. Insieme ai leghisti Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo, è proprio lui a risultare fra i firmatari di una proposta di legge che intende rendere ancora più sadica l'attività venatoria.
Si intende ripristinare la possibilità di utilizzare munizione al piombo (nonostante i rischi per la salute segnalati dal Tar e dall'Ispra) e si vuole permettere la caccia con arco e frecce di caprioli, daini e camosci. Dato che difficilmente una freccia potrà risultare fatale per animali di quella stazza, quella modalità non farà che condannare gli animali ad una agonia lenta ed atroce agonia. Anche quando l'animale riuscirà a scappare, il più delle volte sarà destinato a perire per dissanguamento dopo alcuni giorni.
L'Enpa non ha dubbi sul fatto che questo tipo di caccia rappresenti «un'autentica tortura» e ricorda come «nel 2010 a Finale Ligure i nostri volontari soccorsero una giovane cinghialina che era stata colpita da un bracconiere con una freccia; l'animale era riuscito a fuggire, malgrado il dardo fosse conficcato profondamente nella schiena e gli avesse perforato i polmoni; e tuttavia si era trascinato per giorni, fino a giungere per fortuna vicino ad una casa dove era stato trovato e segnalato ai volontari dell'Enpa, i cui veterinari purtroppo non poterono fare altro che sottoporlo ad eutanasia per abbreviarne l’ormai inevitabile agonia».
In precedenza l'assemblea legislativa ligure aveva già approvato una norma per permettere la caccia nonostante eventuali sospensioni del calendario venatorio da parte dalla magistratura amministrativa. Il provvedimento è stato impugnato dal Governo attraverso un ricorso alla Corte Costituzionale mentre il leghista Bruzzone ha precisato che «el frattempo la legge rimane in vigore» salvo poi ricorrere al classico «con tutti i problemi che ci sono in Italia, è fortunato Matteo Renzi, che trova il tempo per occuparsi di queste cose».
Insomma, che si tratti di diritti delle persone o di diritti degli animali, pare che la Lega sia sempre pronta a rivendicare una qualche «tradizione» che possa legittimare vere e proprie barbarie ai danni dei più deboli e a beneficio esclusivo di pochi eletti.