La Regione Lombardia conferma il suo sostegno al convegno pro-sentinelle
«Ancora una volta si fa un uso strumentale delle strutture della Regione e, questa volta, anche del logo di Expo per portare avanti posizioni di parte, contrarie ai diritti delle persone omosessuali». È con queste parole che il Pd lombardo ha presentato una mozione contro l'uso del logo dell'Expo a sostegno del convegno "Difendere la famiglia per difendere la comunità", l'evento organizzato da Alleanza Cattolica per sostenere l'operato delle Sentinelle in piedi ed il concetto che vedrebbe alcune famiglie più meritevoli di altre per diritto di nascita.
Con 40 voti favorevoli, 23 contrari e un astenuto (Fabrizio Cecchetti della Lega Nord), il consiglio regionale ha deciso di tirar dritto e di respingere la mozione: il logo dell'Expo e il simbolo della Regione Lombardia continueranno ad accompagnare quel vergognoso comizio all'insegna dell'escursione.
Stessa sorte è toccata alla mozione presentata da Iolanda Nanni (M5S) in cui si chiedeva che in convegno venisse riorganizzato per permettere la partecipazione di tutte le associazioni che difendono la famiglia, famiglia omosessuale compresa. «Questa maggioranza mostra il suo peggior volto familista e discriminatorio -ha dichiarato la consigliera- tanto da pretendere di sostenere un solo modello di famiglia. La Corte Costituzionale ha riconosciuto che tutte le famiglie devono essere sostenute, riconosciute e promosse ed hanno pari dignità. Pretendere di sostenere solo la famiglia naturale o tradizionale, che esiste solo nelle analisi di chi assume posizioni di parte e di intolleranza verso il diverso, oltre che gravissimo è antistorico. Le Istituzioni devono farsi garanti di imparzialità e rappresentare tutte le voci in campo, non solo quelle più compiacenti al proprio bacino di voto».
Il Consiglio ha invece approvato a maggioranza mozione presentata dal consigliere Luca del Gobbo (Ncd) questa volta orientata a chiedere un maggiore impegno del presidente Maroni «a promuovere tutte le azioni politiche, amministrative, economiche e di comunicazione istituzionale volte a difendere e sostenere il ruolo centrale della famiglia nella società lombarda proseguendo quanto il governo regionale ha fatto negli ultimi vent'anni». Ovviamente nelle premesse si è precisato che sotto quell'etichetta devono essere fatte rientrare solo le famiglie fondate sull'unione di un uomo e di una donna.
Nel tardo pomeriggio la promotrice dell'evento, Cristina Cappellini, è intervenuta su Radio Lombardia per scagliarsi contro la prevista manifestazione di piazza contro la concessione del patrocinio: «C'è differenza fra il non condividere e il contestare -ha dichiarato- è una sorta di chiamata alle armi, sembra che per forza bisogna andare a esprimere la propria contrarietà».