Le Sentinelle reggiane rispolverano il convegno cancellato dalle proteste dei cittadini


Ricordate il convegno organizzato dalle Sentinelle in Piedi a Reggio Emilia che venne annullato a causa delle proteste di cittadini e parrocchiani per un inaccettabile accostamento fra «omosessualità» e «sdoganamento della pedofilia»?
Ebbene, passato qualche tempo e calmatesi le acque, l'incontro è stato riproposto in un altro paese della provincia, a Montecavolo, con tanto di un ospite d'eccezione: il presidente dei Giuristi per la vita Gianfranco Amato.
La locandina della serata appariva molti simile a quello di Regina Pacis, nonostante fosse sparito il logo delle Sentinelle a favore di anonime associazioni familiari locali (comunque collegate ad esse). In grande compariva anche la solita scritta allarmista: «Gender: una minaccia per la famiglia». Ad ascoltare la lezione d'omofobia c'era anche il vescovo Camisasca che con largo anticipo aveva assicurato la sua presenza.
Fra la folla c'era anche il Presidente di Arcigay Gioconda (descritto come «propugnatori della teoria gender in borghese» in alcuni commenti e accostato per non si sa bene quale motivo alla presenza della polizia sulla pagina Facebook dei i Giuristi per la vita). Ed è proiprio lui a raccontare la serata: «Ho qui con me tredici pagine di appunti presi durante la "lezione" di Gianfranco Amato in cui ribatto punto per punto alle menzogne espresse. Amato ha evocato il clima dei gulag, delle persecuzioni fasciste, dei lager nazisti parlando della crudele "Lobby Gay" (a suo dire "il Rockfeller Center e Bill Gates"!). E questo a pochi giorni dalla Giornata della Memoria, in cui abbiamo ricordato anche le vittime omosessuali. Del resto quale sensibilità attendersi da un soggetto che per sua stessa ammissione è andato a equiparare l'amore tra due uomini all'amore per un cane nel Liceo Cavour di Roma, lo stesso in cui il "ragazzo con i pantaloni rosa" si era tolto la vita perché vittima di bullismo omofobico (ennesima omissione di ieri di Amato).
Purtroppo, quando ho cercato di esporre le mie argomentazioni nello spazio per gli interventi, sono stato sovrastato da urla, grida, isteria da parte di un pubblico incitato all'odio dal bombardamento di bugie cui hanno voluto credere (la buonafede quando si applaude a chi dice "l'omofobia non esiste, però esiste l'eterofobia", è esclusa)».
Alberto Nicolini, segretario Arcigay Gioconda Reggio Emilia, rilancia anche una proposta: «chiediamo di affrontare con serenità queste questioni che riguardano la nostra vita, la vita di un decimo della popolazione (dati OMS). Per questo ribadiamo anche in questa sede che invitiamo per un confronto pubblico e pacifico i referenti reggiani delle Sentinelle in piedi e delle altre associazioni che tanto parlano del pericolo "gender". Lo vogliamo fare presto, lo vogliamo fare pubblicamente, lo vogliamo fare in maniera democratica. Non come ieri sera, una serata da dimenticare, svoltasi nel cortile delle Suore di Salvarano che sempre hanno accolto con affetto vero i gruppi di omosessuali credenti. L'ultima, Suor Mariangela, è morta poco tempo fa. Forse è meglio così: la caccia alle streghe di ieri troppo cozzava con lo spirito di amore cristiano che guidava il loro cuore».
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