L'Ucraina elimina il progetto di legge sulla cosiddetta «propaganda gay»
Il parlamento ucraino ha deciso di eliminare definitivamente la proposta di legge per l'introduzione di norme filo-russe contro la cosiddetta «propaganda gay».
Nel 2012 il parlamento votò all'unanimità per un disegno di legge che avrebbe portato la sua legislazione in linea con le politiche omofobiche della Russia e molti gruppi religiosi si affrettarono a raccogliere decine di migliaia di firme che invitavano i legislatori a garantire che le relazioni omosessuali non protessero essere descritte come «normali» dinnanzi ai bambini.
Poi il nulla. Per 24 mesi il progetto è rimasto congelato, senza mai essere più discusso, dibattuto o votato di nuovo. Ora, dopo le elezioni dello scorso ottobre, pare che l'Ucraina non voglia più avere nulla a che fare con la Russia (giusto questa settimana i deputati hanno deciso di chiamare la Russia uno «stato aggressore») ed è così che una norma ideologica e priva di fondamento pare non avesse più senso di esistere, soprattutto se proposta solo per compiacere Putin ed i suoi malsani ideali.
Non a caso lo stralcio è avvenuto sulla base dell'articolo 95 del regolamento parlamentare, nel quale si prevede la possibilità di ritirare progetti di legge qualora abbiano perso la loro importanza.
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