Usa: la Corte Suprema deciderà sui matrimoni gay
Nella giornata di venerdì 16, la Corte Suprema degli Stati Uniti, l'organo giudiziario più importante al mondo, ha scelto di intraprendere una delle strade che sicuramente verranno ricordate negli annali della storia americana.
La Corte ha deciso di esaminare l'incostituzionalità del divieto ai matrimoni a partire dal mese di aprile, per arrivare ad una sentenza entro la fine di giugno. I nove giudici costituzionali sono i medesimi nel 2013 abolirono la norma chiave del Defense of Marriage Act (Doma) ed ora dovranno ora stabilire se le nozze tra coppie dello stesso sesso sia un diritto da proteggere costituzionalmente in tutti i territori degli Stati Uniti.
Le memorie (briefs) dovranno essere depositate entro il 27 febbraio per le coppie, entro il 27 marzo quelle degli stati ed infine i reply briefs delle coppie entro il 27 aprile. Dal 29 di aprile in poi ci saranno le argomentazioni.
Lo aspettavamo da tempo, anzi da troppo tempo. Per la precisione da più di 40 anni. O meglio, dal quel dicembre 1972 quando la Corte si rifiutò di rivedere il caso Baker v. Nelson, il primo caso giudiziario al mondo riguardante la costituzionalità delle proibizioni al matrimonio egualitario.
Da lì strada n'è stata fatta. Nel 1993, dopo diversi fallimentari tentativi, la Corte Suprema delle isole Hawai'i, per la prima volta in assoluto, mise in discussione la validità di tali divieti, ma nel 1998 una decisione referendaria aveva bloccato la strada per l'eguaglianza. Venne approvato il primo divieto costituzionale, o meglio nella costituzione delle Hawai'i venne esplicitato il potere assoluto del parlamento hawaiano nel decidere se "preservare il matrimonio tra un uomo ed una donna". Negli anni in avanti trenta stati optarono per la stessa decisione. Nel dicembre del 1999, invece, la Corte Suprema del Vermont impose allo stato di riconoscere gli stessi diritti e doveri alle coppie dello stesso. Nel novembre 2003 la rivoluzione, con cinque voti a quattro, la Corte Suprema del Massachusetts ordinò allo stato di estendere il matrimonio anche alle coppie gay e lesbiche.
Non solo decisioni giudiziarie. Dopo solo qualche anno Vermont, New Hampshire, New York raggiunsero il gruppetto di stati che permettevano alle coppie dello stesso sesso di sposarsi. Solo due anni fa erano appena una decina su 50 a permettere il matrimonio egualitario. Il 16 gennaio 2015 sono 36 gli stati più Washington D.C., qualche riserva indiana, ma nessun territorio federale (come Puerto Rico).
Di ExJure
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